Capita, dopo un anno di vita che gira intorno alla quotidianità del lavoro, cose, casa, multe e bollette da pagare che ti ritrovi a non conoscerti più.
capita che non te ne accorgi subito, ma hai dei colpi di fulmine in cui torni ad avere una lucidità su te stesso che ti spiaggia in quel luogo che sei tu.
lontano dai clacson.
dalla sveglia delle 7e30. (che per alcuni è ancora prima..)
dai pranzi veloci.
Distante dai ritagli di tempo per i sentimenti.
Ognuno ha un lampo diverso.
in momenti diversi. Dove non sempre ci si può soffermare perchè non c'è ne è il tempo.
E poi lasci la città per le ferie.
Arriva per tutti e allora raccogli le braccia intorno e R E S P I R I.
senza timer, senza cronometri.
Gli occhi si riposano e ritorni ad ascoltare i colori del mondo, della vita che si muove dentro alle vene del collo.
Tra le righe della terra smossa dai lombrichi.
Mi chiedo come posso farne senza.
Tutto l'anno.
mi dimentico di me, a parte i momenti lucidi, veloci, non ricordo più dov'ero.
Infatti mi ritrovo spesso ad aprire il frigo per infilarci un calzino.
O spalmare il dentifricio al posto del cif sulla spugna;)
Ho un luogo dove tutto questo si calma e torna a chiamarsi col sapore vero che hanno tutte le cose.
Dove torno a camminare e le gocce del temporale sono salvifiche.
come un battesimo.
riprendo tra le braccia Gio me la coccolo tutta e la faccio sentire bene.
Fra poco tornerò a correre, ad alzarmi col buio, a impazzire davanti alle fermate dei mezzi.
Milano chiama.
Tornerò più calma con qualcosa in più come ogni anno.
Pronta alla nevrosi.
Ma adesso..
sono tranquilla.
Buon anno.
G*
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