*la verità, vi prego,sull'amore*

*la verità, vi prego,sull'amore*
*stelle tra i pensiei ingarbugliati*

giovedì 16 giugno 2011

tu corazòn sagrado*

Un corazòn desnudo


desnudo sobre e un pecho desnudo


Escondido


Protegido


El cielo deslumbrado por velas


Descubierto solo por ojos sagrados


tu amor quebrado


tus besos grabados en un sudario


de pasiòn,


la gracia


fugaz-


eternamente tuya_




il tuo cuore sacro*

un cuore nudo
nudo su di un petto nudo.
Nascosto.
Protetto.
il cielo abbagliato da candele.

Scoperto solo ad occhi Sacri

Il tuo amore frantumato
I tuoi baci impressi in un sudario di passione,
la grazia
fugace-


eternamente tua.

mercoledì 1 giugno 2011

le MS nel taschino*

e la casa tra le montagne forti dell'Appennino


di fronte i campi mossi.


i miei ricordi tra le galline e il fienile a guardare il sole cadere verso Porretta.


avevo quell'età in cui gli occhi erano più grandi della fame-


le notti duravano minuti, e le colazioni erano uova sbattute.


mia nonna ha le mani che profumano di pasta.


di fango di guerra.


dei tedeschi vestiti di bianco sulla collina della sua infanzia.


"non camminare all'indietro"


e ridevo guardandola negli occhi-


"che vai in braccio al diavolo"


mi giravo-


le stringevo la mano.


nuvole nel cielo tagliato dai rami.


"cielo a pecorelle acqua a catinelle!"


Orianna un proverbio di donna.


Orianna la tua differenza in una enne. Rafforzativa.


le caviglie minute che ballano la Mazurka.


il viso austero.


e poi-


correvo e mi piegavo sul bordo del bosco.


le mani nell'argilla, nella malta.


le mani strette a te


Ilario.


mani dure e grandi. in braccio a te m'avresti portato fin'ora.


dei tuoi racconti di guerra satura.


allora.


ora mi sembra


la tua voce


stia svanendo.


scivolavo tra le giornate d'estate, lontane da casa, tra la terra e la terra.


con le ginocchia livide e una risata senza fine.


piegata, accovacciata a guardare i girini nelle pozzanghere immortali.


a tirarmi su. mi formicavano i piedi.


raccogliere gatti, a prendere il pane.


tra l'odore del vino in fermento


del viola sulle mani.


ancora ne sento il frizzare


silente nelle damigiane.


mi manchi nonno.


spesso mi dimentico di ricordare,