*la verità, vi prego,sull'amore*

*la verità, vi prego,sull'amore*
*stelle tra i pensiei ingarbugliati*

martedì 15 dicembre 2009


ZINGARI DI NOTTE.

SOSPESI SU FILI DEL TRAM.

DENTRO BARATTOLI DI STELLE E SOGNI INCONCLUSI.

ZINGARI DI NOTTE , COI SIGARI A METà.

CON I PANTALONI CALDI E TASCHE VUOTE.

CON IN MANO UN FUTURO DA DISINTOSSICARE.

GIRO SU PASSI SVELTI, NELLA NEVE CHE VERRà.

NEL SILENZIO.

ASCOLTO IL TUO CUORE CHE SI DIRAMA.

COME I BINARI SOTTO LE MIE SCARPE.

SOTTO AL PIUMONE DEL MIO AMORE.

CHE TI VORREBBE SCALDARE IN QUESTA NOTTE.

ZINGARA.

MUSICA DISARMA LE MIE TEMPIE CHE BATTONO UN RITMO DI ONDE INFRANTE.

SULLA SCOGLIERA DELLA MIA ANIMA.

CAPIRE CHE ALTRO NON è CHE UN PIFFERAIO CHE CHIEDE LE ELEMOSINA.

IN QUESTA CITTà.

DI QUESTA NOTTE.

E NOI NIENT ALTRO CHE ZINGARI.

NELLE NOSTRE CATENE D’ORO UN'UNICA MONETA DIVISA A METà.




giovedì 10 dicembre 2009


Candele sospese.

Consacro il profano.

Dell’amore una ballata a tempo pieno di cui non conosco le note.

Tragicamente stonata.

Felicemente io.

Candele sospese.

Illuminano il cuore lasciato senza fiato.

Spreco le forze in una danza solitaria.

Prego qualcuno che si presenti sulla soglia.

Rimango sulle punte in attesa.

Dell’aria il fruscio mi stringe le dita.

martedì 17 novembre 2009

futuro o non futuro?


Durante la notte una donna s’alzò dal letto perché aveva sete.Andò in cucina riempì il bicchiere e si dissetò.Passò dal corridoio e tornò a letto, prima di coprirsi il marito, che le dormiva affianco, svegliato si girò verso di lei per chiederle se andava tutto bene.

La donna alzò lo sguardo e inorridì, il marito dal canto suo le chiese cosa mai fosse successo e la donna balbettò qualcosa e disse: “ni ni niente caro torna a dormire”.

L’uomo si rigirò e si coricò di nuovo.La moglie rimase esterefatta. Suo marito era diventato un vecchio di 80anni!Capelli bianchi, rughe profonde, senza denti..Non riuscendo più a chiudere occhio la donna uscì, infilò un golf pesante e degli stivali, fuori il cielo dava neve.

Camminava e si chiedeva cosa mai fosse successo, com’era possibile, insomma aveva entrambi 35 anni, lei ne era certa, così certa che si guardò dentro allo specchietto di una macchina parcheggiata sulla strada.

“cribbio sì! che ho 35 anni..”Mentre camminava sconvolta tra i suoi pensieri inciampò in qualcosa.

“mi scusi signora, non l’avevo vista, adesso spazzo via subito questa bottiglia così che lei possa continuare la sua passeggiata meditativa”

La donna alzò la sguardo e incrociò la figura di uno spazzino, un uomo con dei grossi occhi azzurri.

“s’immagini” replicò lei, “non si preoccupi è solo colpa mia è che stanotte non riesco proprio a prendere sonno sa..”

“sì lo so suo marito è un vecchio di 70, 80 anni..”

“mi scusi? E lei come fa a saperlo?”

“bè andate tutti in giro così, non è la prima che incontro sa?”

“tutti chi?”

“usignur voi, c’è un sacco di gente, uomini, donne, che incontro di notte mentre lavoro conciati così come lei, camicia da notte, capelli scompigliati ma soprattutto con quello sguardo, vi fate un sacco di domande sbagliate.

E non vi rendete conto che è solo colpa vostra ciò che avete visto nel letto..”

La signora perplessa e allibita lo guardava a bocca aperta.

“ma come fa a sapere, come fa? ..E comunque perché mi sto facendo domande sbagliate? e che colpa avrei??”

“posso domandarle a cosa pensa durante il giorno, quali sono le sue preoccupazioni insomma..”

“bè cosa penso..penso a cosa dovrò comprare, cosa metterò, quanti bambini avremo, a che macchina compreremo, che albero di Natale sceglierò..”
“ECCO!!” urlò lo spazzino “ lo vede, lei parla al futuro, non si occupa del presente lei si preoccupa del futuro. Lei abbandona ciò che ha, per ciò che non ha e non sa nemmeno se avrà. Suo marito s’è ammalato di futuro, del SUO futuro, ed ora a lei cosa rimane? Dovrebbe pensare a vivere! più che a elaborare, così facendo tra le mani e sul suo viso non avrà segni della vita, ma una parvenza di essa e quando invecchierà non avrà compagnia. Tranne quella della paura.

Corra da suo marito, e gli dica che è felice del caldo del letto e del sonno e del suo piede che la scalda, mi creda non serve nient’ altro!”

Detto ciò la donna si sentì sfinita, lo strano signore forse aveva ragione.E d’un tratto si sentì vuota.

“andrò a colmare il mio vuoto nel letto con mio marito, ci proverò ad essere come dice lei, ma prima di andare vorrei ringraziarla, non so se sarò in grado di non pensare al futuro ma gli lascerò un gran margine, mi dica piuttosto lei, come si chiama?”

“ah! mia cara dolce e sprovveduta signora ho un sacco di nomi, ne scelga uno lei mi farà solo che piacere”

La donna ci pensò su un attimo.

“lei è proprio un tipo strano sa!? Ma va bene le darò la buona notte Serafino, grazie”

La donna girò i tacchi e tornò sui suoi passi.

Lo spazzino alzò la testa al cielo sorridendo e si rimise a spazzare.

martedì 10 novembre 2009

au revoir*


non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi che verrai domani
e non capisci che per
me il domani è già
passato.
ALDA MERINI

venerdì 2 ottobre 2009

appartamenti*

Sento di cadere.
Dentro a pozzi di stereotipi.
Dentro i tuoi occhi, che non hanno più un odore.
Che si mischiano al sapore di casa.
Di una prigione che non conosco.
Sento la tua mancanza.
Che mi sfugge, a cui sfuggo senza un perché.
Che di perché se n’è pieni, e freneticamente continuiamo a vivere.
Dimenticandoci, trasparenti io e te, a noi due.

mercoledì 16 settembre 2009


è un pomeriggio buono per scrivere.
ma non ne ho la testa per concentrarmi.
piuttosto è un pomeriggio buono per i Clash,Pearl Jam , Pixes..
per richiamare quello spirito che cresce verso i 17anni e non si ferma piu'.
tranne in certi momenti dela vita dove non ti ricordi piu' chi sei.
e allora servono i libri che sono cresciuti con me.
che mi hanno fatto crescere.
serve la musica di quei momenti e un sacco di odori riemergono dalla soffitta.
la mia soffitta che si apre solo in giornate come questa.
è piccola e calda, c'è anche un camino.
una finestra che guarda il cielo e mille scatoloni.
su ognuno una scritta a pennarello veloce.
1997, su uno, su un altro 2001 e via dicendo.
in questi momenti mi ricordo chi sono e mi rendo conto che non è tutto cosi' difficile come pian, piano la vita fa credere, è diverso.
diverso dal giorno prima diverso già sarà domani.
e si attraversano vie, bar, portoni...
e tutto si trasorma.
guardo due ragazzini passare che si baciano e mi manca un po' quella cosa li', quei momenti di pomeriggi dopo la scuola, incontrarsi e baciarsi, baciarsi, baciarsi per sempre.
mi rigiro e sorrido.
sotto questi portici che mi fanno sentire protetta dalla pioggia che sta cadendo.
ripenso.
e sorrido di nuovo, com'ero.
come sono.
mi piace quello che vedo.
mi piace davvero tutto.
anche quello che sarà.
il futuro non esiste, non lo so.
ma la mia musica i miei vestiti, le frasi che mi colpiscono di piu'.
gli amici cazzari di sempre.
mi fanno capire che le mie radici non sono poi andate cosi' lontano..sono senpre quelle.
non sono mai andate lontane..ma come sono profonde pero'!




rimango in soffitta ancora un po'.
qui ci sono io.
e sto bene!

lunedì 27 luglio 2009

Non vi è vento favorevole per il marinaio che ignora la rotta.* Seneca

venerdì 17 luglio 2009

Chiara&Giulia


PIOGGIA: via alle associazioni..


fresca, mani, mare, sole, Amiche, solenne, promessa, silenzio, bosco,albero, 3, noi, 25, 30, 20 agosto, gobbo, risate, caffè, cucina, fuoco, tisana, divano, fattanza di Giu, paturnie di Kya, sonno Gio, ancestrale, astro, tatuagGio, pelle, Andrea, baci, chiesa, panchine, brioches, granulato all'amarena, jacklemon, cubi, rosso, giallo, blu, estate, more, 883, immense compagnie, liti, pianti, forbici, pigiamaparty, odore di abeti, neve, caramelle...
biscotti, sogni, supertele, scalpo, guardie&ladri, anello, scalette, chitarra, lattine, taverna, risiko, vasco, sorrisi,
mi aiutate?

il cristianesimo&gira la moda*

E se ci rendessimo conto che gli altri paesi avevano adottato una divinità da seguire e mancavamo solo noi???
allora Costantino no fu altro che un"Armani"dei nostri tempi.(?)
uno che ci vedeva lungo.
"Eddajje mancamo solo no artri ecchè?? famo sti cristiani, legalizziamo 'sto oppio!".
e Gesu'?
di cui le cronache hanno scritto vita morte e miracoli.
é esistito, ha viagiato su un westfalia a 4zampe e parlato come una poesia d'amore di Neruda.
allargato le braccia contro i nemici, mettendo un fiore in mano a soldati che deponevano le spade e facevano giurin giuretta farò il bravo!!
morto sulla croce per mano nostra!
lo stesso senso di colpa che permane da secoli nelle nostre vene, ha fatto sì che per mari e per monti i suoi gesti diventassero un moonwalk da provare, aggiustare ed eseguire a perfezione.
Milioni di fansss.
ovunque.
si sa i miti diventano tali dopo la morte.
ma siamo sicuri che Gesu' di Nazaret sia davvero resuscitato??
anche al Père Lachaise sfioriscono fiori su una tomba che non si sa se veramente contenga Jim Morrison..
Ora:
ho amato Freddy Mercury magari cantato piangendo le sue canzoni.
Ascoltato i Doors e letto Neruda in estasi, ho provato ad imitare il moonwalk e sono una discreta ballerina.
Ho viaggiato in furgone, incontrato un sacco di gente alla quale ho lasciato pezzettini di me e portata via un po’ di loro.
Un bottino invidiabile!
Ho cercato di capire chi mi è stato sul cazzo a prima vista.
Ed è capitato poi di riderci insieme.
Ho giudicato e stata giudicata.
Non differenzio tanto da Gesu’..’somma non ho mai fatto miracoli, ma faccio la mamma!
L’unica grossa differenza è che Lui è stato il primo a lanciare la moda!


Quindi sei proprio il capo fratello;)

sabato 6 giugno 2009

23e23

leggo un libro, ho gli occhi un po' lucidi dal sonno.
la tele è accesa a volume zero, io sul divano, la finestra aperta su un sabato sera di Milano.
di là Andrea dorme.
cerco di chiamare Giulia, non risponde, forse dorme, forse fa la notte in ospedale.
cosi' accendo l'ultima sigaretta che finirà tra queste righe.
nella mia testa ci sono lavori in corso.
l'aria oggi è fresca, non si vedono zanzare.
c'è stato vento.
un libro evoca sensazioni che sembrano le mie.
la mia sfera è silenziosa.
chiudo questo giorno con un pensiero rivolto a me e ne sono felice.
buona notte signorina dalle mille idee inconcluse.
buona notte a me.
buona notte.

giovedì 7 maggio 2009

ti ho cercato una notte intera.una notte durata anni.Dentro sogni di buio, dentro a fili di luce colorata.Ti ho cercato per salvare la mia carne dal sapore di baci stinti.In un notte cosi' lunga, ti ho cercato e la mia voce ti è giunta come echi di sirene.E tu, come Ulisse per salvarti, hai chiuso le orecchie ai suoni.Suoni di ferite mai rimarginate, di sangue caldo e di mani che si sono amate.Tra le stelle ho ricoperto di sabbia il tuo viso.Tra le stelle l'ho soffiato via.Una notte intera, cosi' lunga!Da non finire i sogni, per lasciare che il dolore trovasse cura.Poi.Come d'incanto, senza coscienza.Il nero della notte è diventato blu.Ho attraversato il cielo, lasciandoti al di là dell'arcobaleno, dentro a d una pentola d'oro-Come un tesoro.Come un'illusione.In questa notte cosi' lenta canto una ninnananna a bassa voce, con il profilo segnato dalla luna.Lascio che i tuoi occhi mi sorridano da lontano.Piano, piano sento.Sta arrivando il mattino!G*

lunedì 4 maggio 2009

*LA STORIA di GUGLIELMO*
Questa è la storia di Guglielmo, un bimbo cicciotto che mangia solo dolci e vive con la nonna in un piccolo paesino contornato da tanti alberi e dal cielo azzurro.
I genitori del bimbo per la maggior parte dell’anno viaggiano intorno al mondo per lavoro; eh sì! Loro vendono AMORE!!
Guglielmo passa le giornate a mangiare dolci, a fare il bagnetto nella cioccolata a giocare con palle di marzapane e trenini di pasta frolla. La nonna si arrabbia spesso con lui, perché fa male mangiare così tanti zuccheri , d'altronde però Guglielmo è sempre un po’ triste perché gli mancano mamma e papà e questo la nonnina lo sa!
Un giorno d’estate, anche nella casetta il sole faceva sudare i mobili e tutte le finestre erano aperte, perfino la porta d’ingresso. Guglielmo continuava a bere bibite gassate:”Guglielmo smettila di bere così tanto, ti farà male, ti verranno le rane nel pancino!” disse la nonna preoccupata.
Il bimbo però non le dava ascolto e continuava a mandar giù bollicine; ad un certo punto incominciò a gonfiarsi! i bottoni della salopette saltarono, a gonfiarsi!le scarpe si slacciarono, a gonfiarsi talmente tanto che il vento passando di lì lo alzò da terra e lo fece uscire dalla finestra.
Guglielmo prese a volare, la nonna gli urlava di tornare giù ma la piccola mongolfiera continuò la sua salita verso il cielo e man mano che saliva diventava sempre più piccino e la nonnina anche se aveva occhiali spessi non lo vide più.
La vecchietta chiamò subito i genitori del nipotino e li avvertì del disastro che era successo:”tornate presto!Guglielmo è volato via, raggiungetelo , sgonfiatelo e fatelo scendere..chissà ora dove andrà?”
La mamma e il papà che in quel momento erano in Cina decisero di cercare Guglielmo nel cielo, di salire sulla Grande Muraglia e di usare il telescopio, ma del piccolo dirigibile, neanche l’ombra!
Partì così il grande viaggio intorno al mondo dei genitori di Guglielmo per cercare il loro bimbo disperso nel cielo.
Salirono su tutti i monumenti più alti della terra, dalle piramidi egizie alla torre Eiffel, dall’Empire State Building ai templi Aztechi ogni tanto vedevano un puntino galleggiare nel blu e cercavano di avvicinarsi.
Nel frattempo questa pallina che volava tra le stelle incontrava nuovi amici, un uccellino qui un gabbiano là per sedersi infine sul piccolo spicchio nascente della luna. E alla quale disse di essere un po’ malinconico, che gli mancavano la sua nonna e tanto tanto i suoi genitori.
La luna gli disse:”piccolo Guglielmo vedrai che i tuoi desideri si realizzeranno e che i tuoi genitori torneranno da te, ti coccoleranno e non andranno più via! E anche la tua nonnina quando ti rivedrà ti abbraccerà forte!”
In quel momento il bimbo sentì un rumore strano nella pancina, come un gorgoglio. Ops ! a Guglielmo scappò una puzzetta e dopo quella ne fece mille e incominciò a sgonfiarsi.
Nello stesso istante i suoi genitori si trovavano sulla parte più alta della torre di Pisa e grazie al loro super telescopio videro Guglielmo scendere piano come una fogliolina che cade dall’albero.
Presto! Prestissimo! presero il retino che serve per prendere le farfalle e acchiapparono al volo Guglielmo!
Mamma e papà lo abbracciarono forte e gli fecero tante coccole:”Guglielmo!non andremo più via, abbiamo capito che l’Amore non si deve vendere, dobbiamo darlo a te che sei il nostro bimbo e che stare insieme a te non ha prezzo!”
La nonnina, che era arrivata di corsa dalla stazione dei treni lo salutò e lo strinse forte con tanto amore.
Guglielmo era felicissimo, pensò alle parole della Luna e dentro di sé la ringraziò tanto e le mandò un bacio!

venerdì 6 marzo 2009

noia!!!
che noia!
questo tempo grigio, vorrei infilare una felpa, occhiali da sole, borsa a tracolla e via.
fuori di casa.
al mattino, in piena primavera, è tutto piu' semplice!
magari, anzi molto probabilmente, anche della buona e sana musica nelle orecchie..
ho letto di questa donna, che per una malformazione genetica, nella sua vita le hanno dovuto amputare gli arti inferiori.
le gambe.
ma questa donna non ha mai mollato.
è perfino diventata bravissima nel nuoto.
poi un giorno, decide di contattare questa azienda che da sempre collabora col grande cinema.
effetti speciali!
e chiede se le avessero potuto creare una coda da sirena.
esattamente!
da sirena , in tutto e per tutto!
era il suo sogno fin da bambina.
beh!fatto sta che l'azienda accetta, la coda viene creata e perfino omaggiata, da l'azienda stessa e da un'ente credo, sportiva.
la donna è felice.
il suo sogno realizzato!
ora chiude gli occhi e vola..in quella terra che a volte si dimentica.
nuota in quel mare dove ogni cosa è possibile.
che dimenticarlo per qualcuno significherebbe morire.

sabato 31 gennaio 2009

colonna sonora


sento questa musica.
dentro me.
che da sempre accompagna i miei passi.
che mi fa dire:! se arrivo li' in tempo, prima dell'autobus, allora mi bacia!"
questa musica che è diverse melodie.
che è sempre in nouance con il cielo di Milano.
la colonna sonora della mia vita.
tema principale:malinconia.
con una junta d'ironia.
questa musica che ha parole.
parole come fulmini a ciel sereno sull'oscurità di domande.
risposte.
ma anche crogiolarsi nel dolore di un addio insieme a lei..questa musica.
magnifica.
compagna fedele, come pelle.
come un cane.
paseggia con me, ancora per molto per favore!
questa musica che vive.
questa musica.
e che da sempre, me la scrivo io!

sabato 17 gennaio 2009

amarcord

Gocce d’amore scendono sui tetti,gocce d’odio atterrano su prati ritagliati dalle aiuole.
Sentirai uno scroscio di applausi tutti per te,una standing ovation di voci che chiameranno il tuo nome e non saprai il perché.
Bolgie di corpi,affannarsi per toccare il tuo volto,corpi nudi,corpi di uomini in frak,di donne uscite dal palco del moulin rouge, con perle che cadono tra i seni e rimmel sbavato contornare i loro occhi pieni di una luce triste che fu gloria.
Corri tra loro, ma ti soffermi su piccoli particolari, sul decolté delle donne, paffuto e profumato di borotalco.

Sulle dita degli uomini, indice e medio, tinti dal troppo tabacco; sguardi che ti attraversano che scavano per scoprire qualcosa di più su di te sulla tua infanzia fatta di palloncini bianchi.
Passi attraverso vite che ti strappano la vita.
Giochi artificiali, mescolati a Mangiafuoco dai calzoni a righe gialle e blu, è solo un’altra rampa di scale, un’altra scala a chiocciola da galoppare fino alla torre, dove un orologio batte l’essenza della vita, grande scheletrico, numeri romani giganteschi.
Un’altra torre adorna dei tuoi desideri, ma quanto dovrai ancora camminare x arrivare?

Quanti sono i gradini? e se poi fosse solo un castello di polvere?
Senti a volte le onde prenderti e portare via.. ma la torre la vedi sempre ,che essa sia di marmo o marzapane.
Ogni tanto il sole partorisce illusioni ottiche .
I riflessi creano arcobaleni e veli corrono portati dal vento, una volta al cinema si poteva fumare e le sigarette si vendevano sciolte.

Una volta una donna se ne accese una per strada e le voci la dichiararono clinicamente puttana.
Ora al cinema non si può più fumare e tutte le donne aspirano ed espirano tabacco attraversando la città.

Mastroianni se fosse ancora vivo al cinema non ci andrebbe più.