*la verità, vi prego,sull'amore*

*la verità, vi prego,sull'amore*
*stelle tra i pensiei ingarbugliati*

mercoledì 22 dicembre 2010

cuore con spifferi

Perdiamo le lacrime dentro a pozzi di desideri.
Blu.
Come il mare, come la notte che ricopre ogni emozione.
Tremiamo davanti a sfere di cristallo col futuro del nostro passato.
Immaginando una strada che conduce al mare.
per stringerci e dimenticare che esistano altri luoghi.
Aldilà di noi.

martedì 14 dicembre 2010

GUIDA SICURA PER RICONOSCERE I TUOI SANTI*



Primo: il primo ricordo importante che ti viene in mente, che ti ha segnato, che ti piace anche un po’ perché fa figo o anche perchè ti fa sentire il peggior sfigato del mondo, segnatelo.Collegalo a un martire e segnatelo.

Sicuro quello è il Santo protettore numero 1.

Un cane s'è avvicinato a me e m'ha portato in groppa.

avevo 5 anni.

quindi il mio Santo è S. Francesco.

No! Il cane non si chiamava Francesco, che tra l'altro è un bellissimo nome, è che Francesco è il protettore degli animali.

Anche se nel cuore mi sento spesso Madre Teresa di Calcutta, che s'incazza a morte quando passa da quelle parti, dalle mie parti, la sciagurata di Milano, nei Vangeli non compare ma forse in quelli secondo Giorgia sì.

È quella parte di me che si chiede a che Santo votarsi, che accende il cero alla Madonna e prega in uno stipendio più sostanzioso.

Che crede esistano mille fedi, ma che quella più pesante è quella che porta al dito. Dove quello che conta è ciò che impari giorno per giorno andando avanti, scendendo negli inferi dei compromessi per risalire tra i versi della Divina Commedia, che non è Beautiful bensì la tua vita.

Sicuramente io non morirò e risorgerò come Brooke Logan sessanta volte in un'unica volta.

Ma morirò magari senza averci capito molto, e senza ancora un degno epitaffio, e risorgerò ogni giorno perchè me lo devo.

Milioni di volte il Salmo Responsoriale, Re-spon-so-rià-le..che parolona, Il responso, la conciliazione con la tua coscienza, se hai mantenuto parola ai patti presi con te stesso, anche quelli che cambiano da un giorno all’ altro, quelli che ti rendono un essere unico.

Un Padrino invitato speciale al battesimo di sé stesso.

Con tutti i Santi in giro tondo che dicono scegli me! scegli me! sponsorizzando la loro merce Divina come se fosse essenziale come il pane quotidiano, e facendosi il segno di croce quando scoprono, diversi anni dopo, che quella popa dolce, dolce ora sta scrivendo queste righe blasfeme e perché no, per alcuni senza senso alcuno.

Troppe Vie il Signore mi ha offerto ed ora mi perdo in questo infinito.

Vuoi dirmi che Leopardi ne era al corrente? e prima di me? che idiota che sono! non l'avevo ancora afferrato..e comunque anche lui aveva il suo Santo.

Quindi scegli anche tu un Santo a cui votarti, alcune decisioni sono essenziali nella vita si sa mai che si possa trovare una nuova preghiera nei foglietti delle chiese, scritta di proprio pugno e che il giorno dopo sia completamente diversa, perché ci dovranno pur essere delle certezze nella vita.

Che s’amalgamino bene con tutta la saggezza fino ad ora acquisita dai nostri avi che a loro volta baciavano le immaginette del loro eroe preferito .

Attraversando fiumi portando pesi sulle spalle protetti a vista da San Cristoforo che li benediceva e nel nome di Dio ad ognuno di loro illuminava il passo decisivo.

E per noi che di strade ne abbiamo centinaia, di saggezza individuale a bizzeffe perché è un miracolo riuscire a farci sentire tutti insieme in questo paese fatto di sedie vecchie attaccate a natiche luciferiniane.

Abbiamo Santa Lucia che ci chiede di tenere gli occhi aperti e di non rinnegare la nostra fede qualunque essa sia.


Così sia.





giovedì 2 dicembre 2010

punto*


Asciughiamo i sentimenti come fossero pozzanghere d’autunno.

Il fazzoletto sbatte al rumore del vento che lo stira.

Aria calda di quell’estate lontana.

Negli abissi del cuore non troviamo conforto.

La quotidianità ci spezza in questa gioventù immortale.

Per noi.

Che non saremo mai vecchi.

domenica 14 novembre 2010

dov'ero a 16 anni?

Non so dov’ero a 16 anni.So che ero da qualche parte a far passare i tramonti incasinati.Ascoltavo il walkman in mezzo a una discoteca piena di gente che si muoveva a un ritmo diverso dal mio.Sì una sensazione che percepisco ancora oggi.senza walkman.Poi alcuni ricordi come foto scattate per finta, incorniciandoli con pollice e indice. Momenti lucidi.O come dice qualcuno, momenti in cui ho vissuto a pieno. Col compasso che chiude il cerchio.Ora non so bene dove sono, esistono dei punti di riferimento che mi fanno capire che mi muovo per andare dove vorrei.

Oppure no.Dipende dai giorni, certo è che il peso dei momenti che vivo è differente da un tempo.Dov’ero a 16 anni è un posto che non aveva tempo, ne spazi.Anche se era scandito.Per portarmi qua. Dove la stessa musica è in classifica da anni, con i diversi sali e scendi, con la hit del momento.Diceva un libro, una colonna sonora per ogni cosa, le cadute e le risalite, per la cena con le amiche..e bisogna avere stile nel farle. Non è comune a tutti saper registrare una cassetta come si deve.

Mia sorella ad esempio non ne è in grado.;) I suoi cd sembrano quelli di una psicolabile. Gigi d’Agostino e un secondo dopo la voce magnifica di Tracy Chapman.

Oggi per esempio la mia sarebbe

Pearl jam: daughter

Ramones: i wanna be your boy friend

Red hot chilly peppers: under the bridge

Gun’s n’ roses: sweet child on mine

Aereosmith: crazy

Skunkanensie: Secretly

Smashing pumpinks: mellon collie and infinite sadness

Nirvana: came as u are

Bob Marley : redempition song

Casino royale: sempre più vicino

Tupac: dear mama

Lauryn hill: doop wop

Pink Floid: wish u were here

Pulp : bar italia

Readiohead: creep

Cure: picture of u

Subsonica: strade

Clash: stay free

Shandon: ruvida

Nofx: champs elisè

Porno riviste: anima

Roky horror picture show: time warp

Tracy chapman: talking about a devolution

Lou reed: perfect day

U2 : with or without you

4 non blondes: what’s up

Pearl Jam: State of love and trust.

Potrei andare avanti per tanto e non ho messo tutto.

Mixtape volume 1 e 2 facciamo per ora, che ne dite?

Per oggi è tutto!

xxx

martedì 9 novembre 2010

AMICI MIEI ATTO XXX


scivola la pioggia, scivolo con lei.


dentro un cuore gonfio, pieno.


non ho mai immaginato come sarebbe stata la mia vita ora.


o forse sì.


le mani e gli abbracci, vostri, non mi hanno mai abbandonato.


scivola questa Milano che è la mia colonna sonora, un' Ennio Morricone nella sua prestazione migliore. con le pause messe al momento giusto, la suspance e tutto il resto.


su questo asfalto che cammina sui miei sogni cerco la via giusta, o meglio la via migliore per raccapezzarmi un pò, per tenere insieme tutto.


sotto la pioggia nei giorni stupendi e nelle lacrime che si confondono e non far vedere la mia timidezza.


una risata che cerca di confondere.


nostalgia canaglia.


addosso alle pieghe delle nuvole, che portano e lasciano, che si fanno gonfie.


su un divano azzurro dove c'è scritto il mio nome.


che si fa forte.


si stringe nelle spalle.


e che ripensa a chiacchere a tarda notte, con voi. che sapete chi sono senza aver mai chiesto o cercato di capire, perchè non ne avete avuto bisogno.


senza domande.


cuori amici di parecchie vite passate.


siete i film cult, le foto in bianco e nero nella valigia dei sogni..quella con su i timbri dei viaggi.


una super 8, i gettoni del telefono per le telefonate di innamorati lontani, dalle cabine telefoniche in riva al mare.


a fare i giovini con i reumatismi.


lo so! finiremo così.


con i trenini di capodanno..


oddio magari quelli no. no!no!


i film di Vanzina a Natale ancora, ancora ma i trenini..


uf. che immagine destabilizzante, con ragazzini di 20 anni che ci prendono per il culo.


no!


la pioggia fa apparire gli oggetti come nelle pellicole vecchie.


forse mi sto lasciando condizionare.


Bè chissenefrega!


la supercazzola è sempre dietro l'angolo, amici miei!


e per questo dovremo farci forza l'un l'altro.


fino all'età in cui ci porteranno tutti insieme alla bagina.


con eterno amore e con tanti saluti.


vi voglio bene.




p.s siete SEMPRE grosse, SODDISFAZIONI!


giovedì 21 ottobre 2010

Come sopravvivere ai primi 300 anni* Atto III

Eccoliiii!
Sono arrivati!
La sveglia suona, accendo l'abatjour, mi incazzo un pochino perchè avrei dormito ancora mille anni, srotolo le gambe fuori da letto e..il piede destro ha deciso di incriccarsi.
Un male cane.
Non riesco a camminare.
Zoppa. Con 5 salamelle che una volta chiamavo dita.
E il piede da mettere direttamente in pentola per capodanno.
Eccoliii!
sono arrivati!
Gli acciacchi della maledetta età.
Mi stanno avvisando.
Come gli spiriti con Scrooge.
Goditela finchè sei in tempo!
Accendi un cero e sii buona col tuo corpo.
I 300 anni sono in cammino, come i re magi.
Peccato che non vedo nessuna stella cometa. Solo un mega meteorite che si schianta sulla mia testa!
Gh.

martedì 19 ottobre 2010

come sopravvivere ai primi 300 anni*ATTO II

Oggi calze rosse.
mamma me le ha regalate.
è il mio pensiero felice, tra le foglie gialle di Milano.
tra i capelli increspati e la frangetta che non ci vuole proprio stare.
al suo posto!
come me, che il io posto non l'ho ancora trovato, che lo sto cercando.
a parte i vari cassettini segreti che mi porto dietro.
come pendagli, pendaglini e pendaglietti.
che mi ricordano che mi sento proprio bene in questo corpo e in questo cuore.
ahahah!chi lo direbbe che ne sto per compiere 300..*

domenica 17 ottobre 2010

come sopravvivere ai primi 300 anni* ATTO I

come sopravvivere ai primi 300 anni?
Amleto mi sia d'aiuto!
ho i capelli che vanno dove vogliono loro, sempre.
e anche oggi credo abbiano in mente qualcosa, un piano per non rimanere in ordine.
tutto ciò è così dalla mia nascita. o dal liquido amniotico.
pensieri, qualcuno ha ipotizzato, tutta colpa dei pensieri.
grosse risate? bravi ridete, ridete ma io non ci trovo niente di divertene.
ingrati!
soprattutto ora che i miei primi 300 anni sono dietro l'angolo!
un dramma.
aspetto risposte dall'universo intero!

domenica 5 settembre 2010

PUNTO& A CAPO.



Non lavo via niente dalla mia pelle.


Ma dall’acqua del mare riemergo con un nuovo profumo.


Sperando in una conchiglia che mi racconta i miei segreti.


Dentro i quali c’è un punto.


E una nuova linea pulita.


La mia vita rimarrà per sempre sporca, ma ora ho bisogno di aria tra le mie idee.


E di luce su di esse.


Ripongo un sassolino dentro una scatola di latta.


Insieme a tante robacce.


Le mie.


Amate.


Questo è il mio punto.


In mezzo a tutta me stessa fin’ora.


Per ricordarmi che non è mai finita.




martedì 10 agosto 2010

una storia che non ho finito..e che non finirà mai.



Sentite questo rumore di pentolame incasinato, mestoli che sbattono di qua e di là su pentoloni da strega? Un assolo di ottoni si potrebbe dire se solo non fossero in rame; bè lo sentite? E sentite anche questo strano odore? No! No! Quelli sono dei calzini sporchi, acqua! No! Nemmeno questo è: è etciu , scusate questo appunto era il gatto Amilcare, fuochino però ci siete quasi!


Bravi! Questo!! odore di spezie e latte, e la magnifica sinfonia di pastafrolla che sta lentamente nuvolando dentro al forno? e poi ancora dal tavolo non vi sembra stia arrivando un sorso di succo d’amarena?


Ehi ma attenzione! Ehi tu!dove credi andare, non ti puoi mica buttare dentro al pentolone delle meringhe, ora stai qui fermo che ti spiego chi è l’autrice di queste meravigliose creazioni.


Tempo fa , in questa casa dove c’è un giardino come guardiano per tenersi al sicuro dai malintenzionati e due torrette, in ognuna 2 letti a castello con piumoni a quadri uno diverso dall’altro , vicine comunicanti.


Abitava una famiglia strampalata composta dall’infaticabile mamma Mare, dal malinconico e un po’ pazzo pianista papà Uam ( chiamato così dai suoi sonori sbadigli) e da quattro piccole pulci pestifere, tre maschi puzzolenti e fantasiosi, tre faccine da teppa mica male, spiritosi un po’ spiritati il cui gioco preferito era “chi è il capo dei rutti della settimana” in premio l’assoluta obbedienza dei fratelli per i restanti sette giorni.


Tra questi malefici ermellini dal pelo arruffato fioriva una piccola bambolina, dai capelli color delle stelle, occhi e bocca guardinghi e curiosi, la bocca infatti si divertiva in certe espressioni che la piccola non controllava, sì!si dilettava in linguacce e pernacchie verso tutti i componenti della famiglia, soprattutto verso gli amati e odiati fratelli.


Una donnina, oltre alla dolce mamma, da cui però provenivano degli urli mai sentiti ( i vicini li chiamavano resuscita morti!)dicevo una piccola donnina persa in questa casa piena di pericoli a due braccia e due gambe..in totale 28 artigli fate voi..ah!sì nella somma sono comprese anche quelle dei nonni che vivevano a due case di distanza ma che in pratica erano sempre a zonzo in casa loro.


Questa piccolo fiore del deserto aveva un unico sogno. Cucinare i sogni. In questo sarebbe diventata la regina, trovava un non so che di frizzante nell’amalgamare gli ingredienti, un po’ come si amalgama la vita, spezie, sale, quanto basta di limone e tanto,tanto zucchero.

I giorni erano scanditi da minuti sempre pieni, la nostra beniamina non si annoiava pressoché mai

venerdì 30 luglio 2010

gli amanti*

Questa carta è chiamata anche "L'Innamorato" in alcune versioni dei Tarocchi. La carta rappresenta più che il sentimento dell'amore in sè la tensione tra due forze contrapposte.

Questa carta richiama esplicitamente il concetto di tentazione. Si presenta un bivio, e una conseguente precisa scelta.

Spesso l'interpretazione riguarda tensioni e tentazioni affettive, ma storicamente ha sempre rappresentato anche la tensione tra ciò che è materiale e ciò che è più spirituale.

La tentazione, i vizi, e la cattiva strada sono gli elementi centrali del significato di questa carta, e il punto focale è che sarà necessario operare una scelta al riguardo.
*non so quanti altri significati possa avere questa carta, quanti ne vengano attribuiti.
fatto sta che oggi tra un viaggio e l'altro su internet mentre cercavo chilosà mi sono imbattuta in lei.
e nell'imperatore, nella torre..insomma un frappè di informazioni che, vuoi per caso o no, mi si addicono in questo periodo.
non so bene dove sfocerà tutto questo mio amalgamare i pensieri, vorrei poter dire nella realtà.
ma a volte gli sforzi sembrano vani, spesso è colpa nostra, spesso la fortuna è in seduta d'analisi dalle troppe richieste.
di questi tempi...
mi sento un'equilibrista, e scusate se è banale, ma del resto nella banalità si cela un mal comune anche se di comune penso d'aver ben poco, una sensazione fasulla che non mi fa capire da che parte andare.
pensate non ho nemmeno voglia di andare in vacanza.
oggi.
domani magari sì.
anche un pò trappezzista..a stare attenti a non cadere è uno sforzo enorme mica è semplice, soprattutto nelle prime lezioni poi però passi alla fase successiva: lasciarsi andare.
e lì, lì signori è tutta un'altra storia, vento in faccia, capelli scompigliati..
pazzia&magia si tengono a braccetto e mi fanno ciao, vieni..è una tentazione micidiale per la mia persona, devo dire che ho vissuto la maggior parte della mia vita cosciente così..quando non era così mi ricordo solo dei vaghi spazi di vuoto lento.
mannaggia a me, devo imparare!
equilibrio, equilibrio! lui sì che ne sa!
ieri notte però ho avuto un barlume di illuminazione e ho pensato 2 cose.
1:dovrei vivere come mio figlio. il presente. lui è felice, lui ogni in ogni oggi trova speciali un sacco di cose.
2:ogni giorno (a parte quelli davvero difficili dove mando un pò a fanfuffolo tutto s'intende..)penserò a cosa fare in più per me.per la mia vita. e cerherò di non lamentarmi.
un passo oggi..gli altri verranno da sè.
tiè!
probabilmente domani tutta questa bella teoria cadrà..ma chissenefrega.
domani non è oggi!
in caso di emergenza..no!non romperò nessun vetro..magari la faccia a qualcuno ma..dicevo in caso di emergenza mi farò leggere la mano da mia nonna che mi direbbe: leggere che?? su, su mettiti a lavare i piatti che son sporchi e non si puliscono da soli..
bella nonnina mia svelta e pratica!!

martedì 22 giugno 2010

sogni*

?& LO STATO MATRIARCALE, GLI ALTI E BASSI VIOLENTI, I 28 GIORNI, LE SPALLE LARGHE, LE AMICHE, LE FACCENDE AFFACCENDATE, LA SPESA, I 9MESI, I TACCHI (che non mi si addicono, ma che invidio)LE PALLE E LE CONTROPALLE, I SOGNI, LE LACRIME, IL CIELO E LE RISATE DA SOLE DAVANTI AI TELEFILMSS, LE PASSEGGIAT...& LO STATO MATRIARCALE DICEVO..*

sabato 19 giugno 2010

eau ed etoile*

di certo le stelle hanno un profumo, mi senbra d'averne assaggiato un pizzico l'altra notte mentre si sbriciolava dal suo cielo dentro al mare. di certo mi è sembrato un profumo buonissimo.mi ricordava un pò te.

giovedì 17 giugno 2010

POLLICE VERDE*

Carissimi!

Come ogni giorno elaboro piccoli inutili, ma utilissimi pensierini.

Come quelli che ti dava da fare la maestra durante le vacanze.

E devo dire che ogni volta è sempre una scoperta, capire che magico mondo innaffio ogni giorno qui dentro al mio piccolo cervellino.

E guardando la mia solita, meravigliosa città mentre andavo in giro, ho avuto quest’immagine.

Idilliaca.

?

Ahahah.

Assolutamente no!

Banalissima.

Ma dolce.

E visto che ormai è più di moda essere cinici.

Vive la dulcess no?

si girano tra loro parole, fanno l'amore poi litigano e di nuovo fanno pace.

Un afa umidiccia mi incolla il cuore al divano.

azzurro preferibilmente.

si rincorrono mani tra le vie di Milano tra una telefonata con un telefono senza fili, ma non quelli fatti di bicchierini di carta .. e un biglietto timbrato del tram.

un timbro per mille pensieri che si scavalcano come i ragazzini quando giocano a nascondino.

Un gioco per ogni donna di cuori.

E per il suo re.

Vie che si intersecano come le contraddizioni che ci contraddistinguono, e che si incontrano ad un incrocio.

Dietro ad un cocktail o dietro un libro, i desideri e le cose che non vanno.

Un cruciverba all’altezza (forse) di Bartezzaghi (papà per i più affezionati..ma anche figlio che ne sa una più del diavolo..Diavolo!)

Non c’è soluzione sembra.

Se non fino alla prossima uscita della settimana enigmistica.

Che enigma, questo amore.

A volte mi chiedo dove sia finito.

E poi in maniera così banale, lo scopro.

TOPPA PER L’AMORE!!

Scovato!

È dentro tutto questo, per ogni riga che ho qui elencato e in molto, molto altro.

Ah!ah! ebbene ve l’ho detto che ho un giardinetto mica male qui dentro.

Il problema è che è pieno di banalissssime margherite di campo.

Spiacente per voi.

Ma continuerò ad innaffiarlo!

Da questa finestra che mi ricorda di ricordarmi dei ricordi.

Dentro alle mie vene.

Ricordi che sono fatti a tratti dell’oggi.

C’è un cielo che apre i suoi occhi tra le nuvole, sorrido dentro a queste sensazioni che rimangono in silenzio.

La fossetta sulla guancia destra manda un bacio.

Bye bye, good night.

Au revoir piccoli screanzati.

Alla prossima!!

giovedì 10 giugno 2010

rediviva*

Ci sono stiorie su cui non riesci a passare oltre,alcune dove l'oltre è già passato.

Dove non riesci a capire quanti sbagli hai fatto.o quanti invece vorresti rifare.

Rivedere,riaddattare,risistemare.

Per un nuovo ieri in cui credere.per assaporare quel sentimento che ricorda la spensieratezza dell'estate e una casa accogliente quando fuori il vento urla. il freddo e la pioggia giocano a briscola.

ci sono storie chiamate, raccontate,strampalate,tirate e allungate.

Storie di ogni genere pubblicate sul quotidiano "Noi".

Storie che si accavallano come rami.che si accartocciano e si buttano dentro al cestino verde della spazzatura pubblica,quella privata è diligentemente smaltita in segreto, il sacco rigorosamente nero, che non si veda il contenuto per carità!

Storie di un Amore scritto nel cielo nella notte di san Lorenzo.di un estate lontana, naufragata nei sogni,incagliata dentro a perchè senza risposta.un amore eterno come il tesoro nascoto del pirata Morgan.

ci sono storie complicate, noiose o da togliere il fiato.ci sono storie chiuse a chiave in un ditale.buttate lontane dal cuore.ma con la chiave sempre appesa al collo.

giovedì 13 maggio 2010

ANDRè*

rattoppiamo al meglio questo squarcio di filo di luce.
è da giorni che piove.
è da giorni che ho qui in mano un ago e del cotone per cucirmi addosso l'estate.
tu sei andata via.
stracciando le mie parole.
adesso ho bisogno di nuovi profumi.
ricordandomi di te.
mi sono ricordato di me.
il sole è dietro la finestra e ho ancora un ago e del cotone.
scosto la sedia ed esco.
a prendere aria a cucirmi addosso l'odore di agrumi.
di vento sul viso.
riconoscendomi in una pozzanghera.
e tu lontana, in altra vita.
lontana.

domenica 9 maggio 2010

erba selvatica*


*Che farò lontan da te pena dell'anima
senza vederti, senza averti, nè guardarti
anche lontano non vorrò dimenticarti
anche se è ormai impossibil il nostro amor..*

prendo rastrello e pala x scavare meglio qui dentro me.
nel mio cuore

*E a veder che crudel destino ora ne viene
ma che l'ombra ora ci prenda più mi addolora
Il mio cuore mi dice che non può seguirti ancora
e nemmeno questa angustia sopportar..*

perchè la primavera è alle porte e la sue radici sono profonde.di anni.
nel mio cuore.

*Come levar alle stelle via il bagliore?*

ma per l'erba selvatica non c'è rimedio.

nè pala, nè rastrello.

*Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie*

puoi tirarla, spingerla via.

nell'aria la sua essenza si riposerà di nuovo.

e di nuovo con pazienza rinascerà.

*così levarmi in petto questa passion?*

nel mio cuore.



sabato 8 maggio 2010

questione di tempo*(?)

scomodo per un attimo il sole perchè si rispecchi il mio cuore.
che si sente un pò pozzanghera, che ha voglia di sorridere.
per una serata che ha avuto come menù solo risate.
scomodo per un attimo il sole perchè il mio cuore s'è comprato una mantellla per gli acquazzoni peggiori ed ora è un pò stanco d'usarla, ma non può farne a meno.
mi scomodo per bene, perchè comoda non sono mai stata e vorrei una cordino da legare come un palloncino alle nuvole, al sole, alla pioggia, al vento, per tirarli giù come un sipario.
per avere la scenografia adatta al mio giorno che comincia.
(anche se, tuttosommato, ho un qualche strano feeling col meteo..TEMPO FA mi ha sfiorato anche 'idea di lavorare segretamente per i metereologi!)
comunque..
è presto, è sabato ed io mi accingo ad uscire sotto questo cielo grigio.
fuori è da sempre che piove e il cambio armadio aspetterà.
scomodo per un attimo il sole, solo perchè è in debito ed io ne vedrei volentieri un mi-raggio.
dal balcone l'azalea Rosalita e Peperita la menta mi guardano stufe.
mi infilo la mantella, e sorrido!
"ragazze don't worry! fra poco torno e chiacchieriamo un pò!"
scivolo via, sul cappuccio tictacchiano le gocce.
forse anche se il sole non si scomada sono felice così*

mercoledì 28 aprile 2010

l'ingrediente segreto*

non mi sconquiffero molto bene nelle situazioni avverse, rimango sempre un pò basita.
ma del resto l'ingrediente segreto per affrontarle è un pò pazzerello e talvolta scherza a giocare a nascondino.
mi rimbocco bene le maniche e quando ci sono giorni giù incomincio a cercarlo dappertutto, sotto il letto, in mezzo agli spaghetti al sugo, dietro la cassapanca..
finchè non cado stremata a tarda notte sul letto senza aver acchiappato proprio niente.
e rimango a fissare il soffitto ingarbugliata nei "risolvo" di questi giorni che non vanno.
La formula magica è sparita dal librone stregato.uff.
Poi senza ricordo mi addormento e arriva in sogno chissà come il ritornello salvifico, girotondato da immagini che mi tirano i lembi delle labbra e mi sveglio col sorriso.
E come è mai potuto succedere?
tutto qui mi chiedo?
ebbene sì!
l'ho detto io che l'ingrediente segreto si diverte così, è pur sempre amico delle mie formule magiche preferite..
e io che sto ancora qui a scervellarmi.
non imparerò mai!
;)

lunedì 19 aprile 2010

bocce di cristallo*

il mio mondo si spinge talmente in là che tu non ne vedi nemmeno l'inizio.
il mio cielo è così pieno di stelle che ha 4 vie lattee e 6 carri.
i tuoi occhi non sono abituati a contenere tutto questo.



eppure tiamo*

giovedì 15 aprile 2010

leggero*

Dai una bella spinta al pedale, in queste giornate niente di più che una felpa, musica nelle orecchie e una bici. Sentiti leggero.

Anche se lo immagini soltanto e la tua giornata sarà seduto davanti ad un telefono, un pc su una scrivania.

Pensa al vento sulla faccia e al caldo della pelle per la grande pedalata.

Ricorda un ricordo che ti fa bene.

martedì 13 aprile 2010

il pozzo dei desideri*

Ci sono storie su cui non riesci a passare oltre,alcune dove l'oltre è già passato.

Dove non riesci a capire quanti sbagli hai fatto. O quanti invece vorresti rifare.

Rivedere, riaddattare, risistemare.

Per un nuovo ieri in cui credere.Per assaporare quel sentimento che ricorda la spensieratezza dell'estate e una casa accogliente quando fuori il vento urla. Il freddo e la pioggia giocano a briscola.

ci sono storie chiamate, raccontate,strampalate,tirate e allungate.

Storie di ogni genere pubblicate sul quotidiano "Noi".

Storie che si accavallano come rami. Che si accartocciano e si buttano dentro al cestino verde della spazzatura pubblica, quella privata è diligentemente smaltita in segreto, il sacco rigorosamente nero, che non si veda il contenuto per carità!

Storie di un Amore scritto nel cielo nella notte di san Lorenzo.Di un estate lontana, naufragata nei sogni, incagliata dentro a perchè senza risposta. Un amore eterno come il tesoro nascosto del pirata Morgan.

Ci sono storie complicate, noiose o da togliere il fiato. Ci sono storie chiuse a chiave in un ditale.buttate lontane dal cuore. Ma con la chiave sempre appesa al collo.

giovedì 8 aprile 2010

di cosa è fatta l'amicizia?*

Di cosa è fatta l’amicizia?Di sentimenti, emozioni, condivisione..

È fatta di quella cosa che forse come l’innamoramento non si sa spiegare.

Non credo ci sia un giusto o uno sbagliato su come viverla.

Credo siano le persone a dargli invece un indirizzo, un modo di essere,in base a come si è fatti a come si affronta la vita, ma a questo punto davvero cosa è giusto e cosa no?

Per ognuno i parametri sono diversi. Quindi chi decide cosa?

Chi può stabilire come si debba vivere l’amicizia?

Il rispetto ecco!è l’unico parametro vero. Poi tutto il resto sa di bruciato.

Da questo nasce tutto o si disgrega tutto. Non esiste una scala di priorità uguale per tutti. Per cui ancora mi chiedo come si fanno a trovare equilibri quando noi stessi facciamo fatica a stare dritti sulla schiena per più di un giorno intero?

i compromessi. questo dovrebbe essere ciò da cui pendiamo.

L’ago della bilancia.

Come un metronomo determina se stai facendo bene o no.

Di cosa è fatta l’amicizia?

Di certo c’è quella fatta di cemento. bella solida e consistente, ma che caldo quando il sole batte un sudore unico.

O quella fatta di Attak che però mi si appiccica alle dita e mi da un po’ di noia. Più leggera quella fatta di Pritt o con la vecchia e cara (pure dolce direi..)Coccoina che si stacca facilmente rischiando di perdere il collage per strada.

Personalmente preferisco quella al diamante. Luminosa, grezza, sfaccettata e che non si scalfisce.

Sembrerò snob, diamanti, rari. Costosi.

Costa fatica crescere un rapporto, cullarlo, addomesticarlo, intagliarlo sulla tua pelle. Del resto è facendo fatica che si gustano di più i regali della vita. Come quella micro machine, o quelle figurine di Creamy dopo un bel voto a scuola. Così desiderate.

Quando poi ce le hai tra le mani le guardi come un tesoro, le conserverai come la marmellata migliore!

Non esiste un “modo amicizia” un modo di essere amico. Ognuno si strugga a trovare il suo. Continuo a sostenere (anche andando contro questa vecchia, cinica corrente!)che Sicuramente ne varrà la pena.

Di cosa è fatta l’amicizia? Di me.tu&tanta tanta diamantite!

mercoledì 31 marzo 2010

venerdì 26 marzo 2010


Voglio che tu sappia
Una cosa.
Tu sai com’è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se cio’ che esiste
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
“ Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata “
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.


pablo neruda.

giovedì 25 marzo 2010

una notte blu.color dell'iris*

vorrei sognare una notte blu color dell'iris. dentro agli occhi di Andrea. dentro ai miei. vorrei sognare mare, e respirare. scivolare lontano dalla malinconia, camminare sul mio presente. sopra questo Oceano di luna. con scarpette di diamante. resistenti a tutto. anche all'Amore.*

la strana sensazione del chilosà*

tolgo gli ultimi sogni dagli occhi e scendo dal letto.
riordino i pensieri persi durante la notte.
non mi ricordo perchè ho addosso questa strana sensazione di chilosà.
E mi scaldo dentro a una tazza di caffè imbambolandomi davanti alla finestra.
ancora dieci minuti di nulla.
poi giuro!inizio questo nuovo oggi.

lunedì 22 marzo 2010

boccetta e diffusore*


Sentirò un nuovo profumo attorno a me.

Gli alberi parleranno con voce sottile.

I baci torneranno indietro, dentro al cuore.

E appagheranno la fame che abbiamo.

Piove ed è primavera, piove una pioggia sottile, come l’acqua di colonia.

Voglio addosso l’aroma della vita, della stagioni che passano.

una goccia si aggrappa alla ringhiera del balcone.

Piedi nudi.

Inspiro l’aria fresca.

Eau de vie*

venerdì 12 marzo 2010

http://lepupillegustative.blogspot.com/

Ricetta per sforma boscotti di giringellino allo sfirinfullà*



Ingredienti:

Cremosa, latte un pò di scorza di giringillà, quanto basta di zucchero.

un pizzico di sfarffamellata.

aggiungi pian piano lulliblu e nocinocciolose. Dosi a piacere, più vi divertite, più sarà sicura la riuscita del nostro sforma bOscotto.


Preparazione:

mischiare il tutto in una ciotola grande come un ditale.

poi prendere il pentolone della nonna, quello per la polenta da centomila invitati.

di rame possibilmente (i nani lavorano molto bene questo tipo di metallo).


versare il composto e cominciare a mescolare con molta calma, più ne si ha più il risultato sarà buonissimo. (tempo previsto circa 36 settimane, deve cuocere pian piano, giorno e notte)

il mestolo in puro legno di castagno è necessario per regalare agli assaggiatori del nostro dolce una lieta sorpresa.

non spaventatevi se dopo la degustazione vedrete i vostri invitati sognanti.

mentre cuoce, da 1 millilitro di composto ne otterrete circa 1 litro.

Rovesciare con golosità il risultato cremottoloso in formine del mare, canticchiare una filastrocca e infornare.

Mentre aspettate è consigliato non accendere la televisione per non disturbare i boscottosi, potrete però ascoltare la musica che amate o leggere un buon libro.


Al Drindrin del forno siate pronti a prendere le formine , girarle sul vassoio e a scoprirle, velocemente mi raccomando, come se scartaste i regali di Natale.


Spero che arrivati a questo punto vi nasca un grosso sorriso e siate pronti all’assaggio.

Mordicchiate dolcemente, amorevolmente e srfittellatamente.


Ora. Sognate dei sogni che avrete gustandovi i vostri boscotti di giringellino allo sfirinfullà.


n.d.r


Non soffermatevi con le amiche a discutere sul colore, perdereste solo tempo, in quanto ogni boscottoso è unico.

Del resto voi siete uniche.

La gamma di colori è infinita.



Questa è per te Kya. Per i sogni che fanno sognare.e a volte si realizzano*





martedì 9 marzo 2010

draghi di famiglia*


La mia famiglia è un po’ particolare.Intendiamoci a prima vista sembra tutto normale, ma la mamma mi ha raccontato proprio l’altro giorno che ognuno di noi ha un drago personale.

È successo in seguito a eventi che si sono manifestati in casa per diverse volte e io non capivo perché.Ciotole di biscotti rovesciate e finite, cassetti nella mia camera aperti e avevo appena messo a posto; inizialmente pensavo fossero stati i soliti fantasmi furbacchioni che ogni tanto vengono a trovarci.

Ma voglio raccontarvi tutto per ordine.

Quella mattina in cucina trovammo un caos di proporzioni gigantesche. Io e la mamma rimanemmo fermi sulla soglia.

“l’avevo detto io a tuo padre!”

“cosa mamma?chi è stato?” ero un po’ impaurito ad essere sincero pensavo fossero entrati i ladri.

“gliel’avevo detto io che non aveva mangiato abbastanza!”

“vuoi dire che è stato papà?” dissi allungando tutte le parole, allibito.

“no amore ah!ah!ah! è vero che tuo padre mangia come un drago ma no!ah!ah!ah! non è stato lui”

“allora sono stati i fantasmi furbacchioni?eh mamy?”

“nemmeno! Sono in vacanza a Honolulu adesso ti spiego tutto, siediti che metto su il latte”

E così feci, presi dalla dispensa dello sgabuzzino dei biscotti che erano rimasti nascosti dietro a delle conserve e si erano salvati.

“ti ricordi un po’ di giorni fa che avevo detto a papà di comprare la farina che dovevo fare delle crostate..”

“sì che te ne serviva taaanta..”

“bravo! Me ne serviva così tanta perché dovevo fare tante crostate e secondo te perché?”

Alla mamma piace un sacco questo giochino della fantasia, in particolare della mia,vuole sempre sapere cosa ne penso perché si innamora delle mie supposizioni.

Non so cosa ci trova, a me sembrano tutte così normali, pensate che un giorno volevo sapere perché ero biondo.

“oro” sottolineò lei. (ci tiene da morire!)

“sì mamma! Oro ok ma perché?” e come se non lo sapessi arrivò la domanda: “secondo te perché?”

Ci pensai un po’ su: “per me perché nonno Ninì è un gioielliere!”

Lei mi guardò con degli occhi dolci “diciamo che è per questo motivo principalmente e anche perché, alcuni elementi che ci caratterizzano ci vengono regalati dai nostri parenti, hai mai fatto caso che papà ha lo stesso mento della nonna, la sua mamma?” Ora capite?

Ma tornando a quella mattina ero pronto a risponderle quando suonò il campanello, la zia! io rimasi in cucina imbambolato a guardare i pochi resti delle briciole per terra, mamma sentivo parlava sommessamente con la zia, poi si salutarono veloci ed io stavo per darle la mia spiegazione.

“mammuz io so cos’è successo! Tu e papà avete un altro amico strano (con tutti quelli che avevo conosciuto, sicuro c’avevo azzeccato!) che tornato da un viaggio nei mari del sud è passato di qui ieri sera mentre io ero già a letto, era affamato e s’è scofanato tutto il frigo.”

Mamma rimase un po’ perplessa. “ma credi veramente che abbiamo amici strani io e tuo padre?” . (ah! Ecco perché la perplessità!)

“no! Insomma sì, non proprio normali, come quelli dei miei amici..”

“Pan!speciali, si dice speciali !e comunque no bello!non è passato nessuno, dei nostri ehm amici, ma qualcuno è passato o per meglio dire non è proprio passato c’è sempre stato e ha fatto uno spuntino in cucina..”

(chiamalo spuntino!)

“..e forse ho sbagliato a dire che non è un nostro amico, perché lo è, ed è un buonissimo amico di papà e anche mio ma soprattutto di papà si chiama Veron..”

Avevo le mani nei capelli e mi stavano fumando le orecchie.Lei bevve un sorso di caffè latte.

“..sì Pan capisco la tua confusione. Inizierò dall’inizio, sarò breve e avrò tatto.Ognuno di noi ha un drago..”

(e chiamalo tatto!) Il latte era scaduto e stava avendo effetti strani su mia madre.

“..prima di fare quella faccia fammi finire, dicevo, sì carino ognuno di noi ha un drago, hai presente gli angeli custodi, ci sono anche quelli, cioè loro ci sono ma sono impegnati a mettere a posto la nostra anima, mentre i draghi sono con noi tutto il giorno, tutti i giorni a tutte le ore..”

“mamma..”(stavo seriamente pensando di chiamare l’ambulanza)

“ e dai Pan non ti sto dicendo bugie fammi concludere, i draghi svolgono il compito più pratico, un po’ più sporco del tipo, se stai per cadere ti prendono per la collottola e non ti fai male, se stai per ingozzarti e non c’è nessuno ti tirano una bella sberletta sulla schiena così che sputi il boccone, trovano gli oggetti che spariscono in casa per il nostro risaputo disordine. A volte per dispetto succede anche il contrario devo dire..comunque ci aiutano, come si dice, ci sorvegliano.”

“va bene, e com’è che non ne ho mai visto uno? Eh? Com’è?”

“sono invisibili!”

“ e com’è che tu sai che sono draghi, piuttosto che parameci?”
“perché pensi che i parameci possano avere minimamente la forza di un drago, anche se il drago nasce e cresce con te, quindi ha un’altezza pressoché uguale alla tua, ma diamine un paramecio no!”

“e come faccio ad esserne sicuro?”

“devi crederci e basta, ti sembra che potrebbero essere visibili? Sai che casino in città!?”

“no Ma! Dai non è possibile!”

“va bene! Sei una testa dura, ma anch’io quando lo scoprii ho detto alla nonna la stessa cosa!”

"e lei che fece?”

“questo!”

In quel momento mamma fece una cosa strana battè le mani tre volte, si tirò la treccia e fece..fece un rutto!”

Avete capito bene un rutto, digerì come direbbe lei, e poi infatti si mise subito la mano davanti alla bocca.

Affianco al corpo di mia madre comparve piano piano una figura, verdiccia squamata col dorso rosa pieno di creste e sulla testa due cornina anch’esse rosa(ecco perché ogni tanto comparivano alla mamma, soprattutto quando si arrabbia, e io che pensavo di avere delle allucinazioni!)a poco a poco il drago era totalmente visibile apparsero quindi due occhioni verdi e sulla bocca grande si apriva un bel sorriso furbo.

“lei è BabaG la mia draghessa!”

Ora stavo per diventare invisibile io.. ma mai come quando mamma disse: “e lui è Pippibho!”

Girai lo sguardo e sul tavolo con le zampe a penzoloni c’era un drago grande quanto me, era tutto blu, anche lui aveva delle creste sul dorso più piccole ma davano l’idea di essere affilate, dalle narici usciva una strano fumo bluastro e anche i suoi occhi erano del colore del mare, mi guardava e sembrava sperasse che lo salutassi, o qualcosa del genere.

“ma-ma-mamm-a” ebbi uno scatto veloce che mi fece perdere l’equilibrio e la sedia barcollò, io con lei, la mia faccia stava praticamente spiattellandosi a terra.

Aprii gli occhi e avevo il pavimento a due centimetri dal naso, qualcosa mi teneva su dal sedere e dalla maglia del pigiama.

Non mi sorpresi a scoprire chi fosse e un timido “grazie” uscì dalla mia bocca.Pippibho era contento!

Ritrovato l’equilibrio fisico cercavo dove fosse finito quello psichico.“allora adesso mi credi?”

“sì mamma ti credo, ma allora è stato lui a combinare questo mega macello sta notte?”
“no! È stato Veron il drago di tuo padre, vedi loro assomigliano molto a noi, nascono con noi e acquisiscono molti dei nostri modi d’essere, per questo Veron l’altra notte s’è abbuffato non aveva mangiato per tutto il giorno, poi papà è andato ad allenarsi(e non sai quanto Veron perda energie in quelle occasioni per proteggere tuo padre)tornando ha dimenticato la sua porzione di cena, il resto vien da sé immagino tu conosca papà!”

“ed è anche per questo che dovevi fare mille crostate?” Mamma annuì.

Mentre parlavamo i due draghi non s’erano mai mossi, rimanevano sempre vicino alla schiena di mamma e mia.

Effettivamente BabaG aveva dei particolari che ricordavano mia madre, e anche Pippibho si sapeva distrarre velocemente proprio come me.

Ero un po’ sconvolto lo ammetto ma ragazzi, vi rendete conto di che scoperta avevo fatto?

Ero secondo dopo secondo sempre più felice, avrei avuto un compagno con cui giocare sempre semprissimo, e anche i miei amici ce l’avevano, probabilmente.

“mamma anche i miei amici hanno un drago come noi?”

“sì amore, ma come ti ho detto assomigliano molto alle persone con cui nascono, il loro compito è uguale per tutti ma ci sono draghi e draghi, alcuni un po’ più bravi d’altri quindi bisogna fare attenzione alle persone con cui giocare, non tutti poi conoscono la loro esistenza e per tutta la vita non li vedranno mai. Ora che sai questo so che saprai come gestirti, ricorda che Pippibho è molto simile a te quindi cerca sempre di comportarti in modo giusto così che anche lui possa imparare le cose buone e quelle cattive, lui ti proteggerà comunque sempre, un po’ come facciamo io e papà con te!”

Guardai Pippibho che stava cercando non so che sopra la mia testa, lui si accorse del mio sguardo e mi sorrise e io contraccambiai, “ciao!” gli dissi, lui mi lecco una guancia. Mamma s’era girata a lavare le tazze e BabaG la stava aiutando.

“grazie mamma!”

“niente tesoro, te l’avevo detto che non ti racconto bugie!”

“poi però mi racconti come te l’ha detto nonna? E papà?” - “si ma ora vai a lavarti ok?”

“ok!” scesi dalla seggiola aspettai Pippibho “andiamo?” il mio drago annuì. Il mio drago. Che figata!ops scusate ma che dire?

Bè ora devo solo capire che formula serve per farlo apparire. Basta che invece che rut..digerire non debba fare qualcos’altro di peggio!





*n.d.r.-La leggenda narra: DOPO L’UCCISIONE DEL DRAGO DA PARTE DI S.GIORGIO L’ANIMALE SALì IN CIELO E DOPO AVER FATTO DUE CHIACCHERE CON DIO, TORNò SULLA TERRA COME PROTETTORE DEL SANTO.


OGNI DRAGO DOPO DI LUI PROSEGUì LA MISSIONE.