Quando arriva il freddo, si fa fatica a ricordarsi l’afoso caldo d’agosto.
Così si fa con l’amore,
con il dolore e la gioia.
Vivendo intensamente il lungo inverno si godrà poi
Della breve estate.
G*
c'è un posto dove i sogni si intrappolano nelle pieghe di pomeriggi bianchibluarancio. assonnati. e il loro profumo non se ne va.. per me questo posto è un divano azzurro!*
Quando arriva il freddo, si fa fatica a ricordarsi l’afoso caldo d’agosto.
Così si fa con l’amore,
con il dolore e la gioia.
Vivendo intensamente il lungo inverno si godrà poi
Della breve estate.
G*
mi macchio la pelle di te_
goccia
dopo
goccia.
assorbo il tuo essere,
come dei rami di pruno
ti allarghi
infestante_
non acqua
nè acido
ti sconfiggono_
le dita scattano
come quelle di bambini dormienti.
al ronzio di te qui attorno.
il cuore si chiude
ermetico dentro sè,
portiere d'automobili
ferme
al parcheggio del super.
cieca al sole d'autunno
prendo le tue sembianze_
e tutto dentro me urla
agitando le mani sulle sbarre.
di questo cuore che altro non chiede di essere
battuto a tempo.
Non senti
tu.
Taci,
sii partecipe
ed io
sarò.
Un corazòn desnudo
desnudo sobre e un pecho desnudo
Escondido
Protegido
El cielo deslumbrado por velas
Descubierto solo por ojos sagrados
tu amor quebrado
tus besos grabados en un sudario
de pasiòn,
la gracia
fugaz-
eternamente tuya_
e la casa tra le montagne forti dell'Appennino
di fronte i campi mossi.
i miei ricordi tra le galline e il fienile a guardare il sole cadere verso Porretta.
avevo quell'età in cui gli occhi erano più grandi della fame-
le notti duravano minuti, e le colazioni erano uova sbattute.
mia nonna ha le mani che profumano di pasta.
di fango di guerra.
dei tedeschi vestiti di bianco sulla collina della sua infanzia.
"non camminare all'indietro"
e ridevo guardandola negli occhi-
"che vai in braccio al diavolo"
mi giravo-
le stringevo la mano.
nuvole nel cielo tagliato dai rami.
"cielo a pecorelle acqua a catinelle!"
Orianna un proverbio di donna.
Orianna la tua differenza in una enne. Rafforzativa.
le caviglie minute che ballano la Mazurka.
il viso austero.
e poi-
correvo e mi piegavo sul bordo del bosco.
le mani nell'argilla, nella malta.
le mani strette a te
Ilario.
mani dure e grandi. in braccio a te m'avresti portato fin'ora.
dei tuoi racconti di guerra satura.
allora.
ora mi sembra
la tua voce
stia svanendo.
scivolavo tra le giornate d'estate, lontane da casa, tra la terra e la terra.
con le ginocchia livide e una risata senza fine.
piegata, accovacciata a guardare i girini nelle pozzanghere immortali.
a tirarmi su. mi formicavano i piedi.
raccogliere gatti, a prendere il pane.
tra l'odore del vino in fermento
del viola sulle mani.
ancora ne sento il frizzare
silente nelle damigiane.
mi manchi nonno.
spesso mi dimentico di ricordare,
Ti amo d'amore, con questo io ti amo.
Con questa luce che mi appartiene, per questa vita che mi è stata concessa, io ti amo.
Ogni singolo respiro è tuo.
Il tuo corpo, le tue mani ogni battito che s'insinua nei miei giorni.
Nel mio spazio odore della tua pelle.
Ti amo di ogni sorpresa che ti sorprende e che si aggiunge alla tua memoria.
Sei l'essenza che anima la mia anima, che scuote gli equilibri e che li ristabilisce.
Di ogni tuo gesto gli occhi si riempiono.
Tu che un senza non esiste più, tu che hai vissuto dentro ai miei sogni ed ora li scandisci giorno per giorno.
Ti amo d'amore.
e con questo solo voglio amarti.
come gocce che cadono sul terrazzo, addosso a contenitori già pieni.
in una giornata di primavera a metà-
con quei colori che si mescolano insieme.
il giallo, il veRde, anche il grigio della città-
un albero cresce, i rami si diramano.
fioriscono le foglie e nascono i fiori,
rigogliosi.
la primavera diventa autunno e l'autunno diviene la culla delle foglie che cadono verso terra.
i rami si scaldano, alcuni muoiono.
e per forza bisogna recidere.
come un cordone ombelicale inutile.
ci vorrà del tempo.
ricresceranno.
e rifioriranno.
nuovi, ma con la stessa memoria.