*la verità, vi prego,sull'amore*

*la verità, vi prego,sull'amore*
*stelle tra i pensiei ingarbugliati*

sabato 15 ottobre 2011

quindiciottobre*

Quando arriva il freddo, si fa fatica a ricordarsi l’afoso caldo d’agosto.


Così si fa con l’amore,


con il dolore e la gioia.


Vivendo intensamente il lungo inverno si godrà poi


Della breve estate.



G*

mercoledì 12 ottobre 2011

nero tossico*

mi macchio la pelle di te_


goccia


dopo


goccia.


assorbo il tuo essere,


come dei rami di pruno


ti allarghi


infestante_


non acqua


nè acido


ti sconfiggono_


le dita scattano


come quelle di bambini dormienti.


al ronzio di te qui attorno.


il cuore si chiude


ermetico dentro sè,


portiere d'automobili


ferme


al parcheggio del super.


cieca al sole d'autunno


prendo le tue sembianze_


e tutto dentro me urla


agitando le mani sulle sbarre.


di questo cuore che altro non chiede di essere


battuto a tempo.


Non senti


tu.


Taci,


sii partecipe


ed io


sarò.


giovedì 1 settembre 2011

1 settembre*



Capita, dopo un anno di vita che gira intorno alla quotidianità del lavoro, cose, casa, multe e bollette da pagare che ti ritrovi a non conoscerti più.



capita che non te ne accorgi subito, ma hai dei colpi di fulmine in cui torni ad avere una lucidità su te stesso che ti spiaggia in quel luogo che sei tu.


lontano dai clacson.


dalla sveglia delle 7e30. (che per alcuni è ancora prima..)

dai pranzi veloci.



Distante dai ritagli di tempo per i sentimenti.


Ognuno ha un lampo diverso.

in momenti diversi. Dove non sempre ci si può soffermare perchè non c'è ne è il tempo.


E poi lasci la città per le ferie.

Arriva per tutti e allora raccogli le braccia intorno e R E S P I R I.


senza timer, senza cronometri.


Gli occhi si riposano e ritorni ad ascoltare i colori del mondo, della vita che si muove dentro alle vene del collo.


Tra le righe della terra smossa dai lombrichi.


Mi chiedo come posso farne senza.

Tutto l'anno.

mi dimentico di me, a parte i momenti lucidi, veloci, non ricordo più dov'ero.


Infatti mi ritrovo spesso ad aprire il frigo per infilarci un calzino.

O spalmare il dentifricio al posto del cif sulla spugna;)




Ho un luogo dove tutto questo si calma e torna a chiamarsi col sapore vero che hanno tutte le cose.

Dove torno a camminare e le gocce del temporale sono salvifiche.

come un battesimo.

riprendo tra le braccia Gio me la coccolo tutta e la faccio sentire bene.

Fra poco tornerò a correre, ad alzarmi col buio, a impazzire davanti alle fermate dei mezzi.


Milano chiama.


Tornerò più calma con qualcosa in più come ogni anno.

Pronta alla nevrosi.

Ma adesso..


sono tranquilla.

Buon anno.



G*













lunedì 1 agosto 2011

tu, agosto.

Caro Diario
non riesco a fare niente, scrivo un pò, poi la musica mi distrae.
Milano è sola.
e mi piace di più, ma questa inquietudine non mi lascia, ho il respiro affamato.
Tutti partono: "bè allora ragazzi se non ci si vede, buone vacanze!"
ah! che roba, mi viene..per me l'anno finisce adesso.
Ho ancora nel dna l'anno scolastico. I buoni propositi si fanno per settembre, un bel refil poi a dicembre, per gennaio.
E ancora non riesco a finire niente, una noia mitica s'aggrappa ai miei sbadigli.
Ma Milano continua a piacermi, così single, così silenziosa.
Da domani tutto svanirà.
Per cui mi godo questi momenti con i Righeira che mi ricordano che fra poco arriverà la malinconica fine delle vacanze..
e saremo già a Natale.
con il rimbocco di quei desideri di vita che non avrò ancora completato.
come i compiti estivi delle superiori_
e questo post che mi ha già rotto
e che non finirà..

venerdì 29 luglio 2011

26 luglio 2011

le orecchie
sotto
a filo
tra l'acqua e..

Gratta leggera
trascinata dal movimento
ritmico
la sabbia_
ancorata come pelle del mondo.
respiro
sospesa_
forse dormo_
poi le mani
fredde
mi strattonano
ad adesso seduta.

Davanti un palco.
la luce.
la gente.

Tampono il centro del mio sterno.
che bussa
veloce_svegliandomi.
vestendomi di nuovo.
l'acqua calma.
il sague scappa_


Alle gambe una preghiera
d'essere colonne.
Muovono
verso l'alto
trascinando la voce,
spingendola
dandole un suono.

Mi raccolgo,
sospiro,
ansimando;
credendo l'amore.

Iniziato.
Imbronciato.
Pronunciato.

Vittorioso.
Come i sogni stropicciati che rimangono tra le ciglia, una notte mi ha attraversato.
in queste righe mi piacerebbe trattenerla.
anche se scapperà, e la pellicola del mio cuore memorizzerà alcuni frame.
Odori, musica, sguradi..
Ringrazio i pirarti che con me hanno attraversato il viaggio.
il giro del mondo a piedi, per mare e per terra.
mai volando. Il volo l'ho riservato alla sera dove l'inchiostro ha incontrato la mia voce, strozzata, senza respiro sotto il cielo di Milano, abbracciata dagli alberi.
Un bosco tutto mio, non poteva essere diversamente.
Grazie ai giorni vissuti, alle mani che mi hanno sempre accompagnata e che mi hanno spinta.
a me.
al mio cammino tra la polvere bianca e il cielo, ai miei oziosi temporeggiamenti e ai colpi di testa che mi hanno portato fino a qui.

giovedì 16 giugno 2011

tu corazòn sagrado*

Un corazòn desnudo


desnudo sobre e un pecho desnudo


Escondido


Protegido


El cielo deslumbrado por velas


Descubierto solo por ojos sagrados


tu amor quebrado


tus besos grabados en un sudario


de pasiòn,


la gracia


fugaz-


eternamente tuya_




il tuo cuore sacro*

un cuore nudo
nudo su di un petto nudo.
Nascosto.
Protetto.
il cielo abbagliato da candele.

Scoperto solo ad occhi Sacri

Il tuo amore frantumato
I tuoi baci impressi in un sudario di passione,
la grazia
fugace-


eternamente tua.

mercoledì 1 giugno 2011

le MS nel taschino*

e la casa tra le montagne forti dell'Appennino


di fronte i campi mossi.


i miei ricordi tra le galline e il fienile a guardare il sole cadere verso Porretta.


avevo quell'età in cui gli occhi erano più grandi della fame-


le notti duravano minuti, e le colazioni erano uova sbattute.


mia nonna ha le mani che profumano di pasta.


di fango di guerra.


dei tedeschi vestiti di bianco sulla collina della sua infanzia.


"non camminare all'indietro"


e ridevo guardandola negli occhi-


"che vai in braccio al diavolo"


mi giravo-


le stringevo la mano.


nuvole nel cielo tagliato dai rami.


"cielo a pecorelle acqua a catinelle!"


Orianna un proverbio di donna.


Orianna la tua differenza in una enne. Rafforzativa.


le caviglie minute che ballano la Mazurka.


il viso austero.


e poi-


correvo e mi piegavo sul bordo del bosco.


le mani nell'argilla, nella malta.


le mani strette a te


Ilario.


mani dure e grandi. in braccio a te m'avresti portato fin'ora.


dei tuoi racconti di guerra satura.


allora.


ora mi sembra


la tua voce


stia svanendo.


scivolavo tra le giornate d'estate, lontane da casa, tra la terra e la terra.


con le ginocchia livide e una risata senza fine.


piegata, accovacciata a guardare i girini nelle pozzanghere immortali.


a tirarmi su. mi formicavano i piedi.


raccogliere gatti, a prendere il pane.


tra l'odore del vino in fermento


del viola sulle mani.


ancora ne sento il frizzare


silente nelle damigiane.


mi manchi nonno.


spesso mi dimentico di ricordare,




lunedì 2 maggio 2011

tu*



Ti amo d'amore, con questo io ti amo.



Con questa luce che mi appartiene, per questa vita che mi è stata concessa, io ti amo.



Ogni singolo respiro è tuo.



Il tuo corpo, le tue mani ogni battito che s'insinua nei miei giorni.



Nel mio spazio odore della tua pelle.



Ti amo di ogni sorpresa che ti sorprende e che si aggiunge alla tua memoria.



Sei l'essenza che anima la mia anima, che scuote gli equilibri e che li ristabilisce.



Di ogni tuo gesto gli occhi si riempiono.



Tu che un senza non esiste più, tu che hai vissuto dentro ai miei sogni ed ora li scandisci giorno per giorno.



Ti amo d'amore.



e con questo solo voglio amarti.



venerdì 22 aprile 2011

stand by me*

Sospendo i passi per chiudere gli occhi.

Sospendo il cuore per avere paura del male.

Sui tuoi occhi sospendo l'immagine.

Come una polaroid, come da bambini nei fiumi.

Giocare e ridere nelle estati afose con in sottofondo una radio lontana.

Finchè i tormenti dei grandi non ci hanno raggiunti.

Finchè anche noi non ci siamo sospesi.

Rischiando tutto, ho rischiato il cuore;
per poi rimanere legata ai miei sogni speciali.

In cui rieccheggiavano le tue carezze.

Ho un luogo sicuro dove trovarmi e ricominciare a battere i battiti.

Ognitanto lo cerco.

Non è mai nello stesso posto.

Non è mai dove l'avevo lasciato.

E'un segreto;

Ha le linee della pelle come strade e tutte portano ai miei desideri.mi siedo la panchina è sempre verde non si sbiadisce.

I passi, il peso dei passi è sempre lui.

Sei sempre tu.



martedì 15 marzo 2011

piedi nudi*


C'era un tempo in cui i bambini camminavano scalzi.
In cui avevo fatto un sogno, di una casa sul mare, di Andrea

nell'acqua stretto a me nudo.
Lui non esisteva ancora. solo nel mio cuore.

A piedi nudi sono arrivata fino a qui.
Mio padre mi sgridava, ma io con le scarpe non ci volevo stare.


La vita ha una durezza diversa se la senti sulla pelle nuda.
Più copri meno scopri.

giovedì 24 febbraio 2011

26


giungemmo ai viali,

giovani.

Facendoci spazio anche coi denti.

tra le urla dei nostri cuori.

In mezzo al desiderio che incontra,

giungemmo alla fine

senza più silenzi.

Solo coi cuori,

malati di noi.


sabato 12 febbraio 2011

Passi*

Sospendo i passi per chiudere gli occhi.
Sospendo il cuore per non aver paura del male.
Sui tuoi occhi sospendo l'immagine.
Narciso e Boccadoro sono le labbra da cui le più belle parole ho udito.
Come una polaroid.
Come da bambini nei fiumi.
Giocare e ridere, nelle estati afose con il sottofondo di una radio lontana.
Finchè i tormenti dei grandi non ci hanno raggiunti.
Finchè anche noi non ci siamo sospesi.
Rischiando tutto.
Ho rischiando il cuore.
Per poi rimanere legata ai miei sogni speciali.
In cui riecheggiavano le carezze.
Ho un luogo sicuro dove ritrovarmi e ricominciare a battere i battiti, ogni tanto lo cerco.
Non è mai nello stesso posto.
Non è mai dove l'avevo lasciato.
é un posto segreto.
Che ha le linee della pelle come strade e tutte portano in un unico luogo.
E mi siedo.
La panchina è sempre verde e non sbiadisce mai.
I passi. Il peso dei passi è sempre lui.
Sei sempre tu.

sabato 29 gennaio 2011

inconscio notturno*

come gocce che cadono sul terrazzo, addosso a contenitori già pieni.

in una giornata di primavera a metà-

con quei colori che si mescolano insieme.

il giallo, il veRde, anche il grigio della città-

un albero cresce, i rami si diramano.

fioriscono le foglie e nascono i fiori,

rigogliosi.

la primavera diventa autunno e l'autunno diviene la culla delle foglie che cadono verso terra.

i rami si scaldano, alcuni muoiono.

e per forza bisogna recidere.

come un cordone ombelicale inutile.

ci vorrà del tempo.

ricresceranno.

e rifioriranno.

nuovi, ma con la stessa memoria.

domenica 16 gennaio 2011

calze&beccucci*

Calze e beccucci.
Per coronare una serata speciale, di donne meravigliose in abiti anni '30 circondate di magia e sensualità, per il compleanno di due amiche..chic!

Alle miss non mancava certo la compagnia di stupendi Gangster e del loro capo Riky naso lungo.

Il meglio davvero.Il boss!

Questi momenti sono quelli che rimarranno negli annali, ho ballato fino a sfinirmi e sfinire i miei piedi (no davvero un male atroce!) e alla fine raggiungere la mia macchina aggrappata a Zelda, come fossi sua nonna, lenta e impellicciata come quando andava al mercato..(cit)

Ridere di gusto su una pista da ballo tra la musica che tutti non possono non ballare, sarebbe un oltraggio alla felicità, sarebbe come rifiutare un drink gratis.

E pensare che per un attimo, al caldo del mio divano prima di uscire ho pensato: " non ho voglia di uscire al freddo, vestirmi truccarmi.."

Ma poi la solita folgorazione del gobbo immaginario che mi suggerisce le battute migliori che di solito mi salvano le chiappe! grazie a Dio.

"ma che fai?? tornerà tutto questo? no bella, ogni lasciata è persa, ogni momento sacrificato alla tua ignobile pigrizia se ne và e.. a volte rimane straincazzato con te e ne avvertirai i contraccolpi. Quindi..bè quindi.."

E non fa in tempo a finire che sono già in bagno a prepararmi.

La cosa buffa è che per la maggior parte delle volte ha ragione.

Per cui inutile dire quanto sia stata bene, nonostante i piedi, quanto queste serate facciano bene al cuore e anche agli occhi (soprattutto dei maschietti) grazie alle signorine del Burlesque e alle loro mosse invidiabili, da noi povere donne umane.

Un pò un sogno, per me, incredibilmente romantica, Giorgette l' Amour: donna innamorata dell'amore.

Con i postumi scrivo queste due righe per imprimere e ringraziare quei solti personaggi con cui condivdo questi momenti.
A Cora la "prima" festeggiata.

Un unico pensiero mi martella la testa, anche dopo l'alcool: ma come diavolo facevano le donne in quegli anni?
Come cavolo facevano? il trucco, i capelli, l'acconciatura impeccabile sempre, i tacchi.

i tacchi.

E poi?

Oltre ai tacchi..non mi viene in mente nientr'altro.

No bè scherzo, mi vengono in mente tante cose, come gestivano il tempo, i rapporti..i rapporti.

Non credo vorrei tornare indietro, no, ma per alcune cose forse. Magari per com'erano i modi degli uomini con le donne, il rispetto che ne avevano, il modo di sfiorare le mani.

E poi penso, ma no! non è così, è che sono innamorata del romanticismo e che queste cose, per lo meno alcune, ci sono ancora.

ci sono ancora uomini che fanno ballare le donne.

Ancora uomini con cui balli il rock 'n roll.

O cick to cick.


sperem;)

mercoledì 5 gennaio 2011

sbefanandomela*


Rattoppo le calze dell'anno vecchio.
Preparo il necessaire per la ghiotta mangiata dopo la mezzanotte, che Pantuflio possa avere tutta la magia che nell'aria è stata tramandata da generazioni e che la neve porta fino a qui, fino a lui.
Le caramelle e il carbone sono nel sacco pronti per essere messi al loro posto, sul camino.
Un pò di buoni propositi anche per me, che chissà che fine faranno ma finchè ce n'è tanto meglio.
Candele e profumo di mandarini con cannella scaldano il cuore e ormai si sono aggrappati per bene anche ai miei vestiti.
Scrivo una letterina che soffio tra le montagne innevate, mi sparo un bel bombardino per l'after di stanotte..perchè mi spiace, ma come zitelle lo siamo un pò tutte, siamo anche delle belle befane.
Magari ho scordato qualcosa, ma sto per uscire. Vado a chiamare le amiche..prendo la scopa, no! non una nimbus200 bensì la classica, sgarruppata e fedele: saggina1980.
un bel respiro, che l'aria è fredda (danno neve da 'ste parti) e poi..via!
un bel salto tra le stelle!