*la verità, vi prego,sull'amore*

*la verità, vi prego,sull'amore*
*stelle tra i pensiei ingarbugliati*

martedì 9 marzo 2010

draghi di famiglia*


La mia famiglia è un po’ particolare.Intendiamoci a prima vista sembra tutto normale, ma la mamma mi ha raccontato proprio l’altro giorno che ognuno di noi ha un drago personale.

È successo in seguito a eventi che si sono manifestati in casa per diverse volte e io non capivo perché.Ciotole di biscotti rovesciate e finite, cassetti nella mia camera aperti e avevo appena messo a posto; inizialmente pensavo fossero stati i soliti fantasmi furbacchioni che ogni tanto vengono a trovarci.

Ma voglio raccontarvi tutto per ordine.

Quella mattina in cucina trovammo un caos di proporzioni gigantesche. Io e la mamma rimanemmo fermi sulla soglia.

“l’avevo detto io a tuo padre!”

“cosa mamma?chi è stato?” ero un po’ impaurito ad essere sincero pensavo fossero entrati i ladri.

“gliel’avevo detto io che non aveva mangiato abbastanza!”

“vuoi dire che è stato papà?” dissi allungando tutte le parole, allibito.

“no amore ah!ah!ah! è vero che tuo padre mangia come un drago ma no!ah!ah!ah! non è stato lui”

“allora sono stati i fantasmi furbacchioni?eh mamy?”

“nemmeno! Sono in vacanza a Honolulu adesso ti spiego tutto, siediti che metto su il latte”

E così feci, presi dalla dispensa dello sgabuzzino dei biscotti che erano rimasti nascosti dietro a delle conserve e si erano salvati.

“ti ricordi un po’ di giorni fa che avevo detto a papà di comprare la farina che dovevo fare delle crostate..”

“sì che te ne serviva taaanta..”

“bravo! Me ne serviva così tanta perché dovevo fare tante crostate e secondo te perché?”

Alla mamma piace un sacco questo giochino della fantasia, in particolare della mia,vuole sempre sapere cosa ne penso perché si innamora delle mie supposizioni.

Non so cosa ci trova, a me sembrano tutte così normali, pensate che un giorno volevo sapere perché ero biondo.

“oro” sottolineò lei. (ci tiene da morire!)

“sì mamma! Oro ok ma perché?” e come se non lo sapessi arrivò la domanda: “secondo te perché?”

Ci pensai un po’ su: “per me perché nonno Ninì è un gioielliere!”

Lei mi guardò con degli occhi dolci “diciamo che è per questo motivo principalmente e anche perché, alcuni elementi che ci caratterizzano ci vengono regalati dai nostri parenti, hai mai fatto caso che papà ha lo stesso mento della nonna, la sua mamma?” Ora capite?

Ma tornando a quella mattina ero pronto a risponderle quando suonò il campanello, la zia! io rimasi in cucina imbambolato a guardare i pochi resti delle briciole per terra, mamma sentivo parlava sommessamente con la zia, poi si salutarono veloci ed io stavo per darle la mia spiegazione.

“mammuz io so cos’è successo! Tu e papà avete un altro amico strano (con tutti quelli che avevo conosciuto, sicuro c’avevo azzeccato!) che tornato da un viaggio nei mari del sud è passato di qui ieri sera mentre io ero già a letto, era affamato e s’è scofanato tutto il frigo.”

Mamma rimase un po’ perplessa. “ma credi veramente che abbiamo amici strani io e tuo padre?” . (ah! Ecco perché la perplessità!)

“no! Insomma sì, non proprio normali, come quelli dei miei amici..”

“Pan!speciali, si dice speciali !e comunque no bello!non è passato nessuno, dei nostri ehm amici, ma qualcuno è passato o per meglio dire non è proprio passato c’è sempre stato e ha fatto uno spuntino in cucina..”

(chiamalo spuntino!)

“..e forse ho sbagliato a dire che non è un nostro amico, perché lo è, ed è un buonissimo amico di papà e anche mio ma soprattutto di papà si chiama Veron..”

Avevo le mani nei capelli e mi stavano fumando le orecchie.Lei bevve un sorso di caffè latte.

“..sì Pan capisco la tua confusione. Inizierò dall’inizio, sarò breve e avrò tatto.Ognuno di noi ha un drago..”

(e chiamalo tatto!) Il latte era scaduto e stava avendo effetti strani su mia madre.

“..prima di fare quella faccia fammi finire, dicevo, sì carino ognuno di noi ha un drago, hai presente gli angeli custodi, ci sono anche quelli, cioè loro ci sono ma sono impegnati a mettere a posto la nostra anima, mentre i draghi sono con noi tutto il giorno, tutti i giorni a tutte le ore..”

“mamma..”(stavo seriamente pensando di chiamare l’ambulanza)

“ e dai Pan non ti sto dicendo bugie fammi concludere, i draghi svolgono il compito più pratico, un po’ più sporco del tipo, se stai per cadere ti prendono per la collottola e non ti fai male, se stai per ingozzarti e non c’è nessuno ti tirano una bella sberletta sulla schiena così che sputi il boccone, trovano gli oggetti che spariscono in casa per il nostro risaputo disordine. A volte per dispetto succede anche il contrario devo dire..comunque ci aiutano, come si dice, ci sorvegliano.”

“va bene, e com’è che non ne ho mai visto uno? Eh? Com’è?”

“sono invisibili!”

“ e com’è che tu sai che sono draghi, piuttosto che parameci?”
“perché pensi che i parameci possano avere minimamente la forza di un drago, anche se il drago nasce e cresce con te, quindi ha un’altezza pressoché uguale alla tua, ma diamine un paramecio no!”

“e come faccio ad esserne sicuro?”

“devi crederci e basta, ti sembra che potrebbero essere visibili? Sai che casino in città!?”

“no Ma! Dai non è possibile!”

“va bene! Sei una testa dura, ma anch’io quando lo scoprii ho detto alla nonna la stessa cosa!”

"e lei che fece?”

“questo!”

In quel momento mamma fece una cosa strana battè le mani tre volte, si tirò la treccia e fece..fece un rutto!”

Avete capito bene un rutto, digerì come direbbe lei, e poi infatti si mise subito la mano davanti alla bocca.

Affianco al corpo di mia madre comparve piano piano una figura, verdiccia squamata col dorso rosa pieno di creste e sulla testa due cornina anch’esse rosa(ecco perché ogni tanto comparivano alla mamma, soprattutto quando si arrabbia, e io che pensavo di avere delle allucinazioni!)a poco a poco il drago era totalmente visibile apparsero quindi due occhioni verdi e sulla bocca grande si apriva un bel sorriso furbo.

“lei è BabaG la mia draghessa!”

Ora stavo per diventare invisibile io.. ma mai come quando mamma disse: “e lui è Pippibho!”

Girai lo sguardo e sul tavolo con le zampe a penzoloni c’era un drago grande quanto me, era tutto blu, anche lui aveva delle creste sul dorso più piccole ma davano l’idea di essere affilate, dalle narici usciva una strano fumo bluastro e anche i suoi occhi erano del colore del mare, mi guardava e sembrava sperasse che lo salutassi, o qualcosa del genere.

“ma-ma-mamm-a” ebbi uno scatto veloce che mi fece perdere l’equilibrio e la sedia barcollò, io con lei, la mia faccia stava praticamente spiattellandosi a terra.

Aprii gli occhi e avevo il pavimento a due centimetri dal naso, qualcosa mi teneva su dal sedere e dalla maglia del pigiama.

Non mi sorpresi a scoprire chi fosse e un timido “grazie” uscì dalla mia bocca.Pippibho era contento!

Ritrovato l’equilibrio fisico cercavo dove fosse finito quello psichico.“allora adesso mi credi?”

“sì mamma ti credo, ma allora è stato lui a combinare questo mega macello sta notte?”
“no! È stato Veron il drago di tuo padre, vedi loro assomigliano molto a noi, nascono con noi e acquisiscono molti dei nostri modi d’essere, per questo Veron l’altra notte s’è abbuffato non aveva mangiato per tutto il giorno, poi papà è andato ad allenarsi(e non sai quanto Veron perda energie in quelle occasioni per proteggere tuo padre)tornando ha dimenticato la sua porzione di cena, il resto vien da sé immagino tu conosca papà!”

“ed è anche per questo che dovevi fare mille crostate?” Mamma annuì.

Mentre parlavamo i due draghi non s’erano mai mossi, rimanevano sempre vicino alla schiena di mamma e mia.

Effettivamente BabaG aveva dei particolari che ricordavano mia madre, e anche Pippibho si sapeva distrarre velocemente proprio come me.

Ero un po’ sconvolto lo ammetto ma ragazzi, vi rendete conto di che scoperta avevo fatto?

Ero secondo dopo secondo sempre più felice, avrei avuto un compagno con cui giocare sempre semprissimo, e anche i miei amici ce l’avevano, probabilmente.

“mamma anche i miei amici hanno un drago come noi?”

“sì amore, ma come ti ho detto assomigliano molto alle persone con cui nascono, il loro compito è uguale per tutti ma ci sono draghi e draghi, alcuni un po’ più bravi d’altri quindi bisogna fare attenzione alle persone con cui giocare, non tutti poi conoscono la loro esistenza e per tutta la vita non li vedranno mai. Ora che sai questo so che saprai come gestirti, ricorda che Pippibho è molto simile a te quindi cerca sempre di comportarti in modo giusto così che anche lui possa imparare le cose buone e quelle cattive, lui ti proteggerà comunque sempre, un po’ come facciamo io e papà con te!”

Guardai Pippibho che stava cercando non so che sopra la mia testa, lui si accorse del mio sguardo e mi sorrise e io contraccambiai, “ciao!” gli dissi, lui mi lecco una guancia. Mamma s’era girata a lavare le tazze e BabaG la stava aiutando.

“grazie mamma!”

“niente tesoro, te l’avevo detto che non ti racconto bugie!”

“poi però mi racconti come te l’ha detto nonna? E papà?” - “si ma ora vai a lavarti ok?”

“ok!” scesi dalla seggiola aspettai Pippibho “andiamo?” il mio drago annuì. Il mio drago. Che figata!ops scusate ma che dire?

Bè ora devo solo capire che formula serve per farlo apparire. Basta che invece che rut..digerire non debba fare qualcos’altro di peggio!





*n.d.r.-La leggenda narra: DOPO L’UCCISIONE DEL DRAGO DA PARTE DI S.GIORGIO L’ANIMALE SALì IN CIELO E DOPO AVER FATTO DUE CHIACCHERE CON DIO, TORNò SULLA TERRA COME PROTETTORE DEL SANTO.


OGNI DRAGO DOPO DI LUI PROSEGUì LA MISSIONE.

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