*la verità, vi prego,sull'amore*

*la verità, vi prego,sull'amore*
*stelle tra i pensiei ingarbugliati*

domenica 28 febbraio 2010

fototessera in bianco e nero

Corro. Per arrivare più in fretta a casa per scrivere.

Di questo pomeriggio.

Milano grigia, caffè e sigarette in un bar che più che bar mi ricordava una brasserie.

Carlo ravizza.

Solita zona, quella dell’adolescenza, quella di fili del tram che si incrociano e gambe in vetrina che faticano su una ciclette.

Quella dove abitano le persone a me care. Una adesso è a Londra, l’altra era con me oggi.

Nel bar brasserie.

Ho corso fin qui per scrivere di oggi pomeriggio, ma ora le emozioni non le trovo sui tasti, sento solo il mio cuore più grande, più pieno.

Che questi pomeriggi qui li hai dentro la pelle, non sono più molti come una volta e forse per questo ho imparato a incidere ogni minuto, ogni parola, occhi che ridono dentro di me.

E come un baule dei segreti li tengo nascosti, per giorni più difficili.

Parole banali, cariche di sentimenti non esprimibili.

Forti come l’uomo roccia della storia infinita.

questo pomeriggio di pioggia ha dato vita a un cielo di sera meraviglioso, la pioggia cessata, l’azzurro e l’arancio sono esplosi sulle grondaie, nelle pozzanghere su due innamorati che aspettavano l’autobus.

Un abbraccio che racchiude Giorgia a te amico mio.Nel tuo abbraccio e nei tuoi occhi la felicità di condividere la vita con te.

A questo presente che diventerà un altro ricordo. che resterà.

Un grazie anche alla mia Milano. Che come sempre ha saputo stupirmi la dove altri ci sputano sopra.

mercoledì 10 febbraio 2010

open letter to myself*


scrivo storie.
le scrivo per amore, le scrivo per bisogno, le scrivo perchè sono scritte dentro di me.
un diario regalato da mamma.
avevo 9anni, e le pagine erano vuote.
crescendo si sono sporcate, da bianche sono diventate grige, a volte del fango si è insinuato nelle fessure.
a volte scrivevo nel nero. sciogliendosi dava vita di nuovo al bianco.

scrivo storie per i bimbi, perchè loro hanno la chiave per tutte le porte a noi sconosciute, si trovano ovunque, se guardi bene anche nel bicchiere di latte che bevi al mattino, o bè se non bevi latte sono sicura tu possa trovarle dove vuoi.
i bambini hanno solo una vista più forte della nostra, più limpida, senza tutti quei moscerini che ogni tanto sfrecciano dentro i nostri occhi da"grandi".

scrivo storie per pulirmi da giornate milenesi a tratti pesanti e umidicce, da situazioni da adulta in cui non mi ci ritrovo.che mi sono piombate addosso.
alcune volute e amate più della mia stessa anima, altre arrivate di conseguenza.
che portano l'odore dell'ignoranza, che si muovono come animali subdoli nelle fogne e che mi si appiccicano addosso.
un paltò di schifezze.
scrivo storie anche per questo, per levarmelo di dosso.
scrivo per quell'amore che la gente dice non esistere, per quei sogni che vengono sgretolati da mani sudice, per quell'amore che invece luccica nelle pozzanghere e che fa parte di ogni singola mia cellula.
continuo a scrivere perchè Chiara mi fa piangere con le sue parole, perchè Giulia porta in grembo la mia prossima favola, perchè Simona ci ha creduto prima di me.

scrivo.
per ogni moneta con cui ho pagato i miei sbagli e per quelle che mi rimangono.
per regalare una buona notte a guance paffutelle, per soffiare nei loro occhi sogni che siano d'oro.
per ricordare uno ad uno le persone che amo e che mi amano.
per lottare con chi mi stringe la mano tutti i giorni ,che questi due anelli siano saldati col metallo più resistente.
grazie ad ogni singolo respiro donato, ignorato,banalizzato, idolatrato, respirato e basta.
scrivo.

senza un perchè e con tutto ciò che ho elencato fin'ora.
quando si è innamorati d'altronde non si sa perchè lo si è.

domenica 7 febbraio 2010

giovedì 4 febbraio 2010

venga la luna*

anestetizzatemi.
ho chiari segni bluvioletto su tutto il corpo.
e mi sveglio al mattino chiedendomi come ho fatto.
non ricordo niente eppure mi fa male.
chiedo venia.
che qualcuno dica basta.
invece rieccheggia la mia voce dentro la cassa toracica.
e mi stringo forte il petto senza respirare.
forse così il dolore va via più in fretta.
datemi del cerone.
che gli amici possano vedere il sorriso.
nient'altro.
che la luna finisca il suo ciclo e poi torni da me.
a vestirmi di abiti freschi.
a ripulire il disastro.
senza indugiare.
il tempo se ne è già andato troppo in fretta.
venga la luna.
e porti con sè le bende.
le stringa strette.
si scioglieranno domani.
quando lo vorrò.